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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Assolti per aver fatto il saluto romano: la procura fa ricorso

Impugnato il proscioglimento dei dirigenti di Lealtà azione, imputati per una manifestazione con saluti romani al Cimitero Maggiore

La procura di Milano ha presentato ricorso in appello contro le assoluzioni di quattro dirigenti di Lealtà azione, imputati per una manifestazione del 25 aprile 2016 con saluti romani al campo X del Cimitero Maggiore, dove sono sepolti i caduti della Repubblica Sociale.

I quattro, tra cui uno dei leader dell'associazione di estrema destra, Fausto Marchetti, erano stati assolti dal Tribunale di Milano alla fine dello scorso giugno nel processo con rito abbreviato. A fare ricorso contro l'assoluzione il pm Piero Basilone. 

L'assoluzione

Il giudice dell'ottava penale Alberto Nosenzo, nelle motivazioni depositate a fine giugno, aveva scritto che le "manifestazioni, certamente con indubbia simbologia fascista", erano "esclusivamente dirette alla commemorazione dei defunti" e non avevano "finalità di restaurazione fascista", anche perché mancava "il requisito del pericolo concreto". Per tutti e quattro gli imputati, invece, il pm Basilone aveva chiesto condanne a tre mesi di reclusione.

Dopo la notizia dell'assoluzione l'osservatorio democratico sulle nuove destre, da cui peraltro era partita l'inchiesta che aveva dato inizio al processo, aveva commentato così la decisione dei giudici: "Questa sentenza indica come nel Tribunale di Milano non vi sia una linea comune da parte della magistratura giudicante nell’affrontare questi reati, da qui un’alternanza di sentenze opposte e contraddittorie. Grave ed evidente appare la sottovalutazione di veri e propri atti di proselitismo in favore di organizzazioni neofasciste e neonaziste". 

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