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Cronaca

E' polemica sulla cittadinanza milanese a Saviano: Pdl contrario, ma Pd insorge

Secondo il consigliere Pdl Osnato lo scrittore non merita di ricevere la cittadinanza milanese a causa delle dichiarazioni fatte in merito ai contatti tra la 'ndrangheta e La Lega Nord. Opposta l'opinione del Pd. Toscani (Lega Nord) presenta querela: "Offeso da menzogne su rapporti con 'ndrangheta"

Continua la polemica scatenata dalle affermazioni fatte dallo scrittore Roberto Saviano nel corso della puntata di Viene via con me di lunedì scorso sui contatti tra 'ndrangheta e Lega Nord.

''A me sembra incredibile che questa persona, tutelata dallo Stato, glorificata da tutti e tra l'altro ben pagata dalla tv pubblica - ha osservato il vice coordinatore cittadino del Pdl e consigliere comunale Osnato - si permetta di offendere il ministro degli Interni Roberto Maroni che può essere accusato di tutto, ma non di non combattere con forza la criminalità organizzata".

Per questo Osnato ritiene opportuno che il sindaco di Milano Letizia Moratti stralci la delibera che il Consiglio comunale di Milano votò a larga maggioranza il 6 maggio scorso per tributare la cittadinanza onoraria milanese all'autore di Gomorra.

"Io credo che Saviano sia uscito non solo dal terreno delle regole dell'educazione - ha concluso Osnato - ma anche dal suo ruolo di scrittore: per questo, a fronte di una richiesta peraltro strumentale avanzata a suo tempo dal centrosinistra e che ha ottenuto anche il mio voto, ritengo ora necessario un atto di riflessione e di ripensamento su una onorificenza che ritengo Saviano non meriti più".

La pensa diversamente il Pd di Milano che è insorto contro la proposta del vicecoordinatore cittadino del Pdl. "La richiesta di revocare la cittadinanza onoraria di Milano a Saviano - ha affermato il capogruppo del Pd a Palazzo Marino Pierfrancesco Majorino - è ridicola e grave".

"Saviano è un cittadino di questa città - ha aggiunto - e Milano dovrebbe onorarsene. Per il lavoro di informazione che sta compiendo sulla presenza della criminalità nel Nord, Saviano deve essere ringraziato e non demonizzato".

La Lega Nord. Il consigliere regionale lombardo della Lega Nord, Pierluigi Toscani, ha annunciato di aver ''dato mandato ai suoi legali" di querelare Roberto Saviano "per le gravissime esternazioni sulla Lega e sulla Lombardia" pronunciate lunedì sera dallo scrittore alla trasmissione di RaiTre 'Vieni via con me'.

"Come leghista e prima ancora come lombardo, mi ritengo profondamente offeso - dice Toscani in una nota - dalle accuse gratuite, dalle menzogne e dalla scorrettezza dimostrata nei nostri riguardi da questo individuo". Secondo l'esponente lombardo della Lega, che ritiene "inaccettabile" il messaggio di Saviano su "assurdi, quanto irrealistici, rapporti fra Lega Nord e 'ndrangheta'', "il signor Saviano dovrebbe informarsi prima di parlare a vanvera in quanto nessun partito politico in 60 anni di democrazia ha fatto tanto quanto la Lega in termini di lotta alla criminalità organizzata". Toscani punta però anche il dito nei confronti del "comportamento tenuto dalla direzione di RaiTre, degno dell'Unione sovietica di Stalin". "Il cosiddetto servizio pubblico (pagato con i nostri soldi), non solo consente la denigrazione in diretta senza prove di un partito politico, ma - conclude Toscani in una nota - con arroganza inaccettabile non permette nemmeno al ministro dell'Interno, esponente del medesimo partito, il diritto di replica che gli spetterebbe".

Manfredi Palmieri. "Roberto Saviano é già cittadino onorario di Milano, e lo è dal 6 maggio scorso, quando il Consiglio comunale ha approvato, e persino dichiarato immediatamente eseguibile, la delibera con 41 voti a favore, nessun contrario e 1 astenuto. Anche se la solenne cerimonia di conferimento non è ancora avvenuta - e su questo ho chiesto formalmente, proprio la scorsa settimana, di individuare una data utile-, la decisione per la città è stata già presa", ha detto il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri.

"E' mio dovere dar seguito alla volontà dell'Aula, che - ha aggiunto - può essere cambiata solo utilizzando lo stesso strumento: bisognerebbe presentare e approvare una delibera ad hoc di revoca. Dico - davvero senza alcun sarcasmo, che in queste cose è fuori luogo, e solo per chiarezza istituzionale - che occorrerebbe fare cioé quello che è stato fatto per la Commissione Antimafia del Comune, annullando un provvedimento già assunto".

Manfredi Palmeri ha inoltre ricordato che il Consiglio aveva motivato l'importante riconoscimento al giornalista e scrittore "per l'impegno civile e sociale, teso a contribuire a sconfiggere, anche sul piano culturale, la criminalità organizzata".

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