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Cronaca

Ladre in metrò, ma non possono essere arrestate: sono sempre incinte

Il paradossale caso di una banda criminale di giovane romene

Difficili da arrestare: per un semplice motivo: sono sempre incinte. 

Sta diventando un "'caso" quello delle borseggiatrici di origine bosniaca che, da qualche settimana, bazzicano tra Cadorna e Centrale. Pizzicate due volte nelle ultime quattro settimane dalla polizia locale, sono sempre state rilasciate: prima arrestate, manette "convalidate" e rimessa in libertà. Il motivo? Hanno appena avuto o stanno aspettando un bambino. 

E' un gruppo nutrito, di cinque o sei complici, che lavora incessantemente, come racconta il Corsera. La tecnica è semplice. Si avvicinano  a una 'preda' al momento della salita sulla metropolitana; è solitamente una donna con la borsa socchiusa o completamente aperta. Creano calca. Mentre una di loro mette fisicamente la mano nella borsa della vittima, un'altra copre il tutto con un grosso borsone. Le altre fanno da sentinella. Non appena hanno in mano il bottino, scendono con rapidità prima che si chiudano le porte. E la persona derubata rimane in metrò. 

Sono ben vestite, sembrano ragazze normali, e probabilmente sono a libro paga di un'organizzazione criminale 'più grande di loro'. Le telecamere Atm mostrano, implacabili, il loro operato. Che con le maternità in arrivo diventa quasi inarrestabile. 

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