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Cronaca

Ruby, "4mila euro per pagare il gigolò"

"Ruby mi ha offerto 4mila euro a settimana perché avessi rapporti sessuali con lei, era lei che voleva pagare me, ma io non le credevo, non credevo a niente di quello che diceva", lo ha raccontato Antonio Passaro, modello e avvocato, al processo Ruby

"Ruby mi ha offerto 4 mila euro a settimana perché avessi rapporti sessuali con lei, era lei che voleva pagare me, ma io non le credevo, non credevo a niente di quello che diceva". Lo ha raccontato Antonio Passaro, modello e avvocato, testimoniando in Tribunale a Milano nel processo sul caso Ruby che vede imputati Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti, la quale anche oggi, come nella scorsa udienza, è presente in aula.

Ruby Rubacuori sexy (dal web)

I pm Antonio Sangermano e Pietro Forno non sono rimasti per nulla soddisfatti delle risposte che Passaro ha dato davanti ai giudici della quinta sezione penale (presidente del collegio Annamaria Gatto), tanto che a un certo punto dell'esame, rivolti al teste, hanno esclamato: "Poi faremo le nostre valutazioni sulle sue dichiarazioni".

Lasciando intendere, quindi, che le parole dette in aula dal modello potrebbero essere anche valutate come qualcosa di molto vicino alla falsa testimonianza. In particolare, il modello, quando il pm Sangermano gli contestava un'intercettazione del settembre 2010 in cui Ruby parlava con lui di 'Papi' e diceva 'lei e' la pupilla (Noemi, ndr), io sono il c...', ha spiegato che quelle cose lui le conosceva perché erano già finite sulla stampa.

Berlusconi al processo Ruby

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In realtà, le prime notizie sul caso Ruby uscirono nell'ottobre successivo. Passaro ha raccontato anche che la giovane marocchina gli aveva parlato di "Lele Mora, perché la figlia di lui la aiutava" e di una "cena con Fede nel principato di Monaco" e "mai di Nicole Minetti, invece". La marocchina, ha aggiunto, "non mi ha mai detto che faceva la prostituta e non mi ha mai parlato di Berlusconi".

Intanto, l'avvocato Stefano Castrale ha fatto anche sapere ai giudici che Chiara Danese, ex miss Piemonte e parte civile nel processo, "non si è potuta presentare a testimoniare oggi, perché finalmente dopo un anno", da quando lo 'scandalo' è scoppiato, "ha trovato lavoro".

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