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Cronaca

Licenziamenti San Raffaele, la dirigenza apre uno spiraglio

Dopo quasi un mese di stallo nelle trattative tra azienda e sindacato sulla procedura di licenziamento collettivo l'amministratore delegato del San Raffaele ha deciso di scrivere a tutti i 4mila dipendenti

Dopo quasi un mese di stallo nelle trattative tra azienda e sindacato sulla procedura di licenziamento collettivo per 244 lavoratori, l'amministratore delegato del San Raffaele, Nicola Bedin, ha deciso di scrivere a tutti i 4mila dipendenti dell'ospedale "per fornire informazioni corrette ed integrali", ribadire che il piano alternativo ai licenziamenti è sempre valido e annunciare che sta lavorando per ridurre i costi anche del personale medico.

Nella missiva di nove pagine, la principale novità è che l'azienda sta discutendo dei costi relativi al personale medico, una "riduzione del valore delle compartecipazioni erogate al personale medico rispetto a quanto erogato nel 2012". La misura avrebbe carattere temporaneo e sembrerebbe venire incontro alle richieste dei sindacati.

Poi un chiarimento: "il nostro auspicio è che si raggiunga in tempo utile il consenso per il Programma alternativo al licenziamento collettivo, per il quale l'Azienda è tuttora disponibile. L'obiettivo è il salvataggio e la messa in sicurezza dell'Ospedale".

Nella lettera Bedin ricapitola anche i dati economici sulla situazione di "rilevante perdita di carattere strutturale" dell'ospedale. Nel 2011 il rosso è stato di 65 milioni, dal 1 gennaio al 10 maggio 2012 di altri 28 milioni, e dopo l'inizio della gestione Rotelli (11 maggio-30 settembre) di altri 20 milioni (meno dei 35 registrati nello stesso periodo del 2011) e con un taglio di 17,5 milioni dalla Regione Lombardia.

Ma i sindacati hanno reagito con cautela alla lettera di Bedin. "Non conosciamo i contenuti delle riduzioni dei costi che l'azienda vuole fare sui medici. Ma a questo punto più che mai serve un tavolo congiunto, con anche i sindacati dei medici, per discutere con l'azienda", commenta Angelo Mulé, coordinatore Rsu del San Raffaele. La missiva, rileva, "é fatta per mostrare che i sindacati sono cattivi e vogliono i licenziamenti - spiega - Ma in realtà Bedin dice delle cose, e poi ne fa altre. Parla di misure temporanee, che in realtà sono definitive".  

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