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Cronaca

Scali ferroviari, firmata la prima intesa: quasi 700 mila mq edificabili

Ora il passaggio in consiglio comunale

Si è parlato molto della riqualificazione degli scali ferroviari come di uno dei temi sul tavolo dell'assessorato all'urbanistica, insieme al dopo Expo e allo stadio del Milan. Lucia De Cesaris, dimessasi da poco, ha fatto però in tempo a firmare l'intesa tra comune, regione e Fs. Gli scali sono sette: Farini, Greco-Breda, Lambrate, Porta Genova, Romana, Rogoredo e San Cristoforo. In totale, più di un milione di metri quadri, di cui meno di 700 mila edificabili (520 mila in edilizia libera e 156 mila in edilizia sociale).

L'intesa firmata dalla De Cesaris è solo il primo passo. Il vero e proprio accordo sarà firmato a settembre, poi ci sarà un passaggio in consiglio comunale. Il nuovo assessore all'urbanistica (il prorettore del Politecnico Alessandro Balducci) porterà quindi avanti il discorso. Fs sceglierà se vendere le aree oppure - prima - preparare i piani e i progetti. 

L'edilizia predominerà a Lambrate, Greco-Breda e Rogoredo, mentre a Romana e Farini ci sarà un mix di edilizia e commerciale, che invece prevarrà a Porta Genova. Infine, a San Cristoforo è già previsto un parco, anche se verde e servizi rappresenteranno il 50% di ogni scalo, con circa 5 mila nuovi alberi in tutto.

Grazie alle plusvalenze che Fs realizzeranno per la trasformazione urbanistica, il gruppo ferroviario potenzierà la rete dei trasporti con circa 50 milioni di "base", a cui però si aggiungeranno la metà delle plusvalenze eccedenti. Ma non è tutto: con gli oneri di urbanizzazione verranno realizzate opere pubbliche di vario genere. 

Appena l'accordo è stato reso pubblico si sono scatenate, però, alcune polemiche. In particolare, il presidente della commissione urbanistica, il socialista Roberto Biscardini, ha fatto sapere che la commissione "non ne sa nulla", mentre "con De Cesaris avevamo preso l'impegno di venire in commissione prima della firma del sindaco al fine di garantire un confronto condiviso, evitando i problemi che potrebbero sorgere in consiglio in sede di ratifica". Biscardini ha anche reso noto che la seduta di commissione era già stata convocata ma poi era stata disdetta in seguito alle dimissioni della De Cesaris.

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