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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Modella inglese sequestrata a Milano: arrestato un complice del rapitore, è il fratello

La misura cautelare della custodia in carcere è stata emessa dal gip del Tribunale di Milano

Mercoledì mattina, grazie al coordinamento dell'Interpol e del Servizio centrale operativo della polizia di Stato, a Birmingham in Inghilterra è stato eseguito il mandato di arresto europeo nei confronti di un cittadino polacco 36enne, Michal Konrad Herba, per sequestro di persona in concorso a scopo di estorsione.

Sequestro modella inglese: un altro arresto

La misura cautelare della custodia in carcere è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, Carlo Ottone De Marchi, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, procuratore aggiunto Ilda Boccassini e sostituto procuratore Paolo Storari, che ha coordinato le indagini.

Le indagini e sul sequestro 

A seguito delle indagini della Squadra mobile di Milano lo scorso 18 luglio era già posto in stato di fermo di indiziato di reato il fratello Lukasz Pawel Herba, per il sequestro a scopo estorsivo di una modella britannica 20enne, Chloe Ayling.

Le indagini dei poliziotti della Mobile hanno evidenziato come Michal Konrad Herba, arrestato il 16, sia arrivato a Milano il 9 luglio dopo aver acquistato in Polonia la vettura nella quale la vittima è stata trasferita in una baita nel comune di Lemie (To), frazione di Borgial.

Il rapimento e la richiesta di riscatto

L'attività investigativa ha rilevato la presenza dei due fratelli nei due giorni successivi, 10 e 11 luglio, a Milano nei pressi di via Bianconi n. 7, indirizzo dello studio fotografico appositamente preso in affitto. Michal Herba, esecutore materiale assieme a Lukasz del sequestro da loro stessi pianificato, dopo il trasferimento in Piemonte avrebbe lasciato il fratello in compagnia della vittima per far immediatamente ritorno in Polonia con una seconda vettura.

Durante il sequestro Lukasz Pawel Herba, utilizzando account criptati, ha richiesto all'agente della modella un riscatto pari a 300 mila euro per evitare la messa all'asta online della ragazza, riconducendo e rivendicando la titolarità dell'azione delittuosa al 'Black Death Group', organizzazione che nel Deep Web gestirebbe diversi traffici illeciti.

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