rotate-mobile
Cronaca

Insulti ai carabinieri fuori da Expo: Vittorio Sgarbi condannato a cinque mesi di carcere

Il critico d'arte era accusato di resistenza a pubblico ufficiale. La vicenda

L’oltraggio a pubblico ufficiale gli era costato diecimila euro di risarcimento. La resistenza, invece, gli costerà cinque mesi di carcere, che comunque non trascorrerà in cella. 

Vittorio Sgarbi è stato condannato a cinque mesi dal tribunale di Milano per il reato di resistenza a pubblico ufficiale nell’ambito del processo, svolto con rito abbreviato, che lo vedeva imputato per aver insultato e minacciato alcuni carabinieri davanti ad uno degli ingressi dell’Expo di Milano. 

Secondo l'accusa, il 22 maggio del 2015 Sgarbi e il suo autista si sarebbero presentati a bordo di un'auto davanti all'ingresso "Cargo 6" arrivando "contromano" e senza l'accredito necessario per entrare. Alle resistenze dei militari, il critico d'arte avrebbe reagito insultandoli con frasi ingiuriose: "Togliti dalle palle, io qui dentro faccio quel cazzo che voglio".

E ancora: "Sei un fascista, non fate un cazzo, e state interrompendo un pubblico servizio, ci vedremo in Tribunale". Non contento, sempre stando all'ipotesi accusatoria, avrebbe "istigato" il suo autista "a proseguire la marcia forzando volontariamente il blocco", costringendo un carabiniere ad indietreggiare per non essere investito. 

Per Sgarbi e il suo autista - condannato invece a quattro mesi - il pm Elio Ramondini aveva chiesto rispettivamente un anno e mezzo e un anno di reclusione. 


 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Insulti ai carabinieri fuori da Expo: Vittorio Sgarbi condannato a cinque mesi di carcere

MilanoToday è in caricamento