Sosta a Milano, presto il chip per individuare i "furbetti" in tempo reale

Potrebbe presto cambiare la sosta a pagamento a Milano: ora è gestita da Atm, ma la gara scade nel 2017 e l'amministrazione comunale uscente è intenzionata a cogliere l'occasione per sperimentare nuove forme di sosta, pagamento e controllo, prendendo ad esempio quello che accade già in alcune parti d'Europa e "pescando" nelle nuove tecnologie.

Nell'era degli smartphone e dei tablet, affidarsi ancora al "gratta e sosta" (non prima di averlo cercato in qualche rivendita vicina al posto auto) sembra l'età della pietra. I sensori nell'asfalto potranno indicare gli spazi liberi e, con il telefonino, per esempio attraverso Google Maps, questi potranno essere individuati dall'utente che cerca parcheggio. 

I sensori serviranno anche a individuare "in tempo reale" se chi ha parcheggiato in un posto ha diritto di farlo oppure no. Ci si arriverà attraverso un chip da installare nei "pass" per residenti o direttamente nella vettura dei disabili. Ovvia la conseguenza: se non si ha diritto di parcheggiare, scatterà immediatamente la sanzione.

Anche i parcometri potranno avere nuove funzioni. Serviranno come "incrocio" per rendere più esatta l'indicazione degli spazi liberi, di cui si diceva prima; ma, se Palazzo Marino acconsentirà, potranno essere utilizzati anche per pagare "in loco" le multe, evitando le tempistiche di spedizione al domicilio (e i relativi costi).

Le tariffe della sosta su strada sono particolarmente "evase" a Milano. Si parla del 50% in centro e punte ancora più alte in alcuni quartieri periferici, con un incasso medio di quasi due milioni di euro all'anno e una "perdita" di altrettanti. E questo nonostante siano stati varati gli abbonamenti mensili per la sosta fuori dalla cerchia della 90-91.