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Cronaca

Milano, la Statale dice addio a Città Studi: c'è il via libera ufficiale per il mega campus a Expo

Arriva l'ok del senato accademico. La Statale: via alla realizzazione del campus in Expo

Dopo il corteo, le cariche, le manganellate e la rabbia, è arrivata la decisione. Proprio quella che gli studenti, o almeno una parte di loro, non avrebbero voluto. 

Il senato accademico dell'università Statale di Milano ha espresso - si legge in una nota dell'ateneo - "parere favorevole all'avvio dell'iter procedurale per la realizzazione del campus scientifico della Statale nell'area di Expo". In sostanza, con venticinque voti favorevoli e sette contrari, la prima università milanese ha deciso di dire addio a Città Studi per "emigrare" verso l'area di Rho che nel 2015 aveva ospitato l'Esposizione universale. 

Video | Scontri tra studenti e forze dell'ordine a Milano

Poche ore prima che il senato deliberasse, un centinaio di studenti aveva sfilato dalla sede di via Festa del Perdono per esprimere tutto il proprio dissenso verso il possibile trasferimento. "Svuotare città Studi per il profitto di aziende private? No grazie. I fondi servono per l'università e per il quartiere, non per coprire i buchi di Expo", avevano scritto i ragazzi su uno striscione che era stato sistemato in testa al corteo. E proprio durante il corteo, mentre gli universitari cercavano di raggiungere via Larga, il "serpentone" era stato caricato dalla polizia e dai carabinieri in assetto antisommossa ed era volata qualche manganellata

"Abbaiamo espresso il nostro dissenso in tutti i modi - aveva spiegato Camilo Villagran, di studenti indipendenti -, ma non siamo stati ascoltati. Questi soldi verranno spesi in cemento e non in didattica o in servizi, che è quello di cui realmente abbiamo bisogno. Per questo ci siamo mobilitati e per tutta risposta abbiamo ricevuto le cariche delle forze dell'ordine". 

Evidentemente diverso, però, il parere della Statale, che nel comunicato in cui annuncia il sì al campus di Expo, ha risposto indirettamente a tutti i dubbi sollevati dai ragazzi e da molti dei residenti di Città Studi, anche loro contrari all'addio dell'ateneo

Video | La rabbia degli studenti: "Il rettore non ci ascolta"

"Potendo contare sui 135 milioni di euro stanziati come è noto per la valorizzazione dell'area Expo, e quindi non utilizzabili dalla Statale che per il campus, - ha sottolineato il senato accademico - l'Ateneo dovrà decidere se procedere con un appalto tradizionale o ricorrere alla procedura della finanza di progetto, ovvero una gara per la concessione di costruzione e gestione dell'area a un privato che cofinanzierebbe l'opera e al quale l'Ateneo riconoscerebbe un canone annuo equivalente alle attuali spese di gestione degli edifici di Città Studi, in continua crescita per i numerosi interventi di manutenzione straordinaria resi necessari dall'obsolescenza dell'infrastruttura edilizia e impiantistica".

La manifestazione (foto Milano InMovimento)

"A tale riguardo va precisato che, in entrambe le ipotesi, l'esposizione economica dell'Ateneo verrebbe in larga parte finanziata dai risparmi sui costi di gestione che saranno consentiti dall'efficientamento strutturale ed energetico del nuovo campus - ha evidenziato ancora la Statale -. Inoltre, in nessuna delle due opzioni si renderebbero necessarie per il finanziamento del progetto le entrate derivanti dall'alienazione del patrimonio immobiliare di proprietà della Statale a Città Studi che si renderà disponibile dopo il trasferimento, recentemente stimato in oltre 175 milioni di euro". 

È stata la stessa Statale, poi, a fornire i numeri del campus per il quale "è ufficialmente avviato l'iter per la realizzazione". I lavori per il nuovo "polo" dell'ateneo nell'area Expo prevedono "lo spostamento e la riorganizzazione delle aree scientifiche della Statale attualmente gravitanti su Città Studi. Si parla di una struttura - ha spiegato l'università - che dovrebbe accogliere poco più di 18mila studenti, di cui quasi 700 stranieri. A questi, si aggiungono circa 1.800 ricercatori e poco meno di 500 tra tecnici e amministrativi: oltre 20.000 persone che andrebbero a popolare l'area di Expo 2015". 

"Nella stessa seduta - ha concluso la Statale - gli organi accademici hanno inoltre approvato l'avvio della progettazione per la ristrutturazione della ex sede della Facoltà di Veterinaria a Città Studi, che potrà ospitare le attività del Dipartimento di Beni culturali e le collezioni museali dell'Ateneo".

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