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Cronaca Stadera / Via Brioschi Francesco, 65

Strage di via Brioschi, Giuseppe Pellicanò fermato con l’accusa di “strage”: è in carcere

Venerdì la polizia ha fermato Pellicanò, marito di una delle vittime della strage del 12 giugno, costata la vita a tre persone. L'uomo non si dava pace per la fine della storia con la moglie

Avrebbe staccato volontariamente il tubo del gas per mettere in atto il suo folle piano. Avrebbe voluto uccidere sua moglie e, forse, anche le sue bimbe. Accettando, tragicamente, il rischio di far pagare ad altri innocenti la sua sete di vendetta. 

Esplosione a Milano, scoppio in via Brioschi - FOTO © MILANOTODAY

Giuseppe Pellicanò, l’uomo di cinquantuno anni indagato per la strage di via Brioschi, è stato fermato venerdì dalla polizia con l’accusa di strage. I poliziotti lo hanno prelevato dall’ospedale Niguarda, dove era ancora ricoverato, e lo hanno condotto al carcere di San Vittore. Determinante per far decidere ai pm Gatto e Ramondini di fermare l'uomo è stato il concreto pericolo di fuga di Pellicanò. In altri termini, i magistrati temevano che l'indagato potesse rendersi irreperibile non appena uscito dall'ospedale.

Secondo i primi risultati delle indagini - proprio venerdì si sono svolti alcuni accertamenti irripetibili - l’uomo voleva far pagare a sua moglie la decisione di andare a vivere insieme al nuovo compagno. Così, la sera prima di quel drammatico 12 giugno, avrebbe manomesso il tubo dell’impianto, riempendo la casa di gas e causando l’esplosione

Appaiono drammatiche, a posteriori, le presunte "avvisaglie" scoperte dagli investigatori. Come l'auto del nuovo compagno di Micaela Masella, trovata vandalizzata due giorni prima della strage.

Esplosione in via Brioschi - Foto B&V Photographers

Nel condominio di via Brioschi 65, quel giorno, hanno trovato la morte Micaela Masella, l’ormai ex moglie di Pellicanò, e Chiara e Riccardo, due fidanzati ventisettenni che hanno avuto l’unica colpa di dormire nella casa accanto a quella del dramma. 

Esplosione via Brioschi, l'arcobaleno sopra le case del dramma

Lo scoppio, devastante e tremendo, aveva causato gravi ferite allo stesso presunto colpevole e alle sue due bimbe, di sette e undici anni, che sono ancora ricoverate al Niguarda. Per il cinquantunenne, invece, venerdì si sono aperte le porte di San Vittore. 

Via Brioschi, candele in ricordo delle vittime

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