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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Scuola, presidio davanti al Tribunale contro gli arresti di ieri

Un centinaio di studenti davanti al Tribunale, per protestare contro l’arresto di due giovani al corteo di ieri in centro. "Chiediamo cultura, ci date polizia", questo uno degli slogan. “I nostri compagni sono stati picchiati dalla polizia” è invece la contro accusa

"Chiediamo cultura, ci date polizia”: questo uno degli slogan più utilizzati al presidio degli studenti di scuole superiori e università davanti alla sede del tribunale, al cui interno era fissata la prima udienza del processo per direttissima contro i due ragazzi arrestati ieri al corteo non autorizzato per le vie del centro.

Le accuse sono gravissime, violenza, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali: rischiavano fino a 5 anni di carcere. Ma il giudice delle direttissime di Milano ha convalidato l'arresto, ma non ha disposto alcuna misura cautelare per i due studenti arrestati ieri a Milano nel corso del corteo studentesco, durante il quale si sono verificati alcuni disordini. Tornano dunque liberi i due giovani accusati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Il pm aveva chiesto per loro la misura dell'obbligo di firma.

La manifestazione di ieri era stata indetta per contrastare i tagli del Ministero dell’istruzione e contro lo sgombero del liceo Gandhi ma non aveva ricevuto l’autorizzazione della Prefettura, non essendo stata presentata la richiesta con una settimana di anticipo. Gli studenti hanno deciso comunque di scendere in piazza e, durante uno dei tanti momenti caldi della giornata, ci sono stati duri scontri con le forze dell’ordine.

 “I nostri compagni sono stati picchiati dalla polizia” afferma uno degli studenti presenti questa mattina al presidio “la manifestazione non era stata autorizzata ma la reazione delle forze dell’ordine è stata pesantissima”. Gli studenti fermati sono stati 4 e solo due, Gianmarco Peterlongo del liceo Parini e Matteo Tunesi della facoltà di sociologia, hanno passato la notte in prefettura e questa mattina, sono stati condotti in tribunale per la prima udienza. I ragazzi presenti alla mobilitazione di questa mattina erano numerosissimi, forse più di un migliaio di persone. La protesta è stata vivace ma pacifica e, oltre agli slogan e agli striscioni, non si sono segnalati tafferugli con le forze dell’ordine, schierate in assetto antisommossa davanti all’ingresso dell’edificio.

 Non solo studenti, anche qualche genitore: alcuni amici di famiglia dei due arrestati hanno voluto essere presenti e ci fanno sapere che: “un provvedimento del genere è di una gravità impensabile. È vero, ci sono stati scontri e la manifestazione era abusiva ma non si può processare per direttissima due ragazzi di quell’età con delle accuse così pesanti. Le famiglie e le vite stesse di Gianmarco e Matteo saranno certamente segnate da questo episodio”.

Gli studenti universitari hanno voluto unirsi al presidio anche per ricordare un episodio accaduto poco tempo fa, quando 5 dei loro compagni sono stati arrestati in seguito alla denuncia ricevuta per non aver pagato alcune fotocopie nella libreria CUSL. “4 dei nostri amici sono agli arresti domiciliari mentre il quinto è stato trasferito in carcere. Rischiano grosso per un fatto di poco conto. Sappiamo tutti a quali ambienti è vicina la CUSL e siamo certi che vogliano utilizzare l’episodio per farci paura.”
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