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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca piazza duomo

La fuga del terrorista rimasto ucciso a Sesto: le indagini

La polizia tedesca alla questura di Milano per confrontarsi coi colleghi della Digos italiana

La polizia tedesca è arrivata alla questura di Milano per confrontarsi con gli investigatori della Digos dopo che, alle tre di notte del 23 dicembre, il tunisino Anis Amri, considerato responsabile della strage al mercatino di Natale di Berlino, è rimasto ucciso in un conflitto a fuoco con due agenti di una volante del commissariato di Sesto San Giovanni. L'autopsia ha confermato che il tunisino ha ricevuto due proiettili: uno (il primo) alla testa, il secondo (fatale) al torace.

Sparatoria a Sesto: ucciso il terrorista di Berlino (foto B&V Photographers)

Il confronto tra gli investigatori italiani e tedeschi verte su più fronti. Primo tra tutti, il raffronto tra l'arma che il tunisino aveva a Sesto San Giovanni (e che, già carica, ha estratto dallo zaino in sede di perquisizione per fare fuoco sugli agenti) e il bossolo ritrovato sul camion sequestrato per la strage, con cui aveva appena ucciso l'autista polacco. Il calibro è lo stesso (22), ma ciò non significa automaticamente che l'arma sia la medesima. Il sospetto è però alto.

Un altro fronte riguarda i movimenti di Amri dalla strage alla morte: mentre era ricercato in tutta Europa, il tunisino ha sicuramente passato la frontiera franco-tedesca per prendere un treno in direzione Milano: i fotogrammi lo collocano in Stazione Centrale all'una di notte, poco prima che i due agenti lo controllassero come persona sospetta davanti alla stazione di Sesto. Capirne gli spostamenti significa anche comprendere se avesse un piano di fuga oppure se abbia lasciato al caso il suo girovagare. 

I DETTAGLI NOTI DELLA FUGA DI ANIS AMRI
LE POLEMICHE SULL'IDENTITA' DEGLI AGENTI
LA SITUAZIONE A MILANO

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