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Cronaca Trenno / Via Novara

Tifoso morto a Milano, il calcio non "chiude" (ma forse la curva dell'Inter sì)

Si attende la decisione: intanto, il giudice sportivo condanna l'Inter a due giornate a porte chiuse e una terza con curva chiusa per i cori razzisti

Nessuno stop al campionato di Serie A in seguito alla morte dell'ultrà nerazzurro Daniele Belardinelli, varesino di 35 anni, negli scontri pre-partita di Inter-Napoli del 26 dicembre. La Federazione, per bocca del presidente Gabriele Gravina, spiega esplicitamente che la decisione di non stoppare il campionato è una risposta "tangibile" a chi "crede di poterci fermare con la violenza". 

Video: scontri prima di Inter-Napoli, un morto

Sabato 29 dicembre, dunque, si giocherà regolarmente nei campi di calcio di Serie A. La procura di Milano sta lavorando ai capi d'accusa per i tre arrestati nella giornata del 27, tra l'alba e le undici di mattina: si tratta delle prime persone identificate tra quelle che hanno partecipato all'assalto (che il questore di Milano Marcello Cardona ha definito "ignobile, squadristico e organizzato") contro i mini van dei tifosi del Napoli in via Novara all'altezza di via Fratelli Zoia.

Video: Cardona, "chiedo la chiusura della curva dell'Inter"

I tre risponderanno, molto probabilmente, di lesioni e rissa aggravata. Ma sempre Cardona ha spiegato ai giornalisti di essere certo che vi saranno "molti altri fermi". Solo il tempo, per la Digos, di completare la visione dei filmati. I feriti sono stati quattro, di cui uno con arma da taglio. E i filmati serviranno anche per dare una identità al guidatore del suv scuro che ha travolto Daniele Belardinelli, ferendolo gravemente. Il 35enne è poi morto in ospedale al San Carlo. Per il momento, stando alle parole del questore, non si sa nulla e non si sa nemmeno se il conducente si fosse accorto di avere investito qualcuno.

Via Novara era infatti un teatro di guerriglia urbana. Mazze, spranghe, bottiglie, veniva lanciato di tutto contro i mini van, e si era scatenato un ovvio "fuggi fuggi" con molte persone in movimento da una carreggiata all'altra: il suv proveniva infatti dalla direzione opposta a quella dei mini van. Daniele Belardinelli era in mezzo al caos (lui, capo ultrà del Varese, curva gemellata con quella nerazzurra). 

Le reazioni politiche, intanto, non si sono fatte attendere. Il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha scritto su Facebook che convocherà, all'inizio di gennaio, i responsabili delle tifoserie di Serie A e Serie B: "Gli stadi e i dintorni tornino ad essere luogo di divertimento e non di violenza". Quanto a Cardona, il questore di Milano ha fatto sapere che chiederà da un lato il divieto di trasferta per gli interisti fino alla fine del campionato e, dall'altro, la chiusura della curva Nord a San Siro fino al 31 marzo 2019. 

Cori razzisti, la "stangata" del giudice sportivo

Intanto nella giornata del 27 dicembre è arrivata la decisione del giudice sportivo in merito ai cori di stampo razzista che si sono sentiti, a San Siro, durante tutto l'incontro con il Napoli all'indirizzo di Koulibaly. Per i nerazzurri la "stangata" è pesante: l'Inter giocherà le prossime due partite di campionato in casa a porte chiuse mentre la terza sarà chiusa soltanto alla curva Nord.

Per i cori di stampo razzista è prevista, in teoria, anche l'interruzione seduta stante della partita in cui i cori si verificano, ma a decidere è l'arbitro (con eventuale intesa del questore, responsabile dell'ordine pubblico). L'allenatore del Napoli Carlo Ancelotti, dopo l'incontro, ha fatto sapere di avere chiesto ai responsabili di gara la sospensione della partita per ben 3 volte, ottenendo sempre risposta negativa.

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