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Cronaca

La traduttrice "anti Salvini" licenziata dalla Questura: per il giudice "fu discriminata"

La battaglia legale di Elizabeth, peruviana allontanata dalla Questura di Milano

Non per motivi politici, ma fu discriminata. Elizabeth Arquinigo, la peruviana "allontanata" a marzo scorso dalla Questura di Milano ha vinto la sua battaglia legale. 

Venerdì il tribunale di Como ha infatti riconosciuto con un'ordinanza "il carattere discriminatorio della condotta tenuta dal Ministero dell'Interno, per aver richiesto e ottenuto dalla cooperativa Itc l'immediata sostituzione" della donna, che lavorava come mediatrice linguistico - culturale in lingua spagnola alla Questura di Milano. 

L'Arquinigo era diventata "famosa" a ottobre 2018, quando era stata protagonista di uno "scontro" social con Matteo Salvini sul tema immigrazione. In una lunga lettera indirizzata all'inquilino del Viminale la peruviana aveva infatti chiesto al leader leghista come mai avesse allungato a quattro anni i tempi per dell'istruttoria per la cittadinanza nonostante avesse più volte detto che gli immigrati che lavorano e sono regolari sono - Salvini dixit - "amici dell'Italia". Il ministro aveva anche risposto ribadendo le sue teorie alla donna, che è autrice del libro "Italiani come me": un'opera - aveva spiegato lei stessa durante una presentazione - per tutti quelli che "credono in un'Italia migliore e coesa, che non solo accoglie ma include". 

Poco dopo, tra febbraio e marzo, era arrivata la doccia fredda ed Elizabeth era stata allontanata dalla Questura, che aveva chiesto alla Itc - la coop da cui era assunta la donna - una nuova mediatrice. Da lì era iniziata la battaglia legale finita venerdì perché la donna era convinta che dietro il recesso unilaterale del contratto ci fosse la sua posizione politica.

Il giudice Giovanni Luca Ortore non ha avvallato questa ipotesi, riconoscendo però che la decisione della Questura è stata "sicuramente discriminatoria perché in ragione della nazionalità, è stato riservato alla sola ricorrente un trattamento diverso e peggiore, rispetto a quello degli altri interpreti".

"Sono stata discriminata sul luogo di lavoro per la mia nazionalità e oggi il Tribunale di Como ha fatto giustizia - ha commentato Elizabeth -. Ho vinto la mia causa contro il Ministero dell’Interno. Ringrazio i miei avvocati Andrea Maestri del Foro di Ravenna e Giorgio Sacco del Foro di Bologna e tutti coloro che mi sono stati vicini in questa battaglia, che ho voluto condurre fino in fondo non solo per me stessa ma per le tante persone di origine straniera che ogni giorno subiscono discriminazioni nel nostro paese. Sono andata fino in fondo anche per rimarcare che la giustizia esiste per tutti. Nessuno escluso".

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