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Cronaca Stazione Centrale / Piazza Duca D'Aosta

Tratta di essere umani: il cuore dell'organizzazione a Milano

Fermati 27 egiziani e 6 italiani: avevano messo in piedi un'organizzazione che portava i clandestini in Italia. I migranti, che pagavano migliaia di dollari per viaggi disumani, erano trattati con violenza e disprezzo

Per 33 persone nei giorni scorsi, tra cui 6 italiani e 27 egiziani, è stato chiesto il rinvio a giudizio al termine di un’articolata attività di indagine - condotta dai carabinieri del Reparto operativo di Agrigento e diretta dai sostituti procuratori Rita Fulantelli e Emanuele Ravaglioli, coordinati dal procuratore aggiunto Maurizio Scalia - con accuse pesantissime: sequestro e tratta di persone, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina ed estorsione. 

Secondo quanto ricostruito dalle forze dell'ordine, infatti, tra il 2010 e il 2014 il gruppo si era associato in una vera e propria organizzazione criminale, che raccoglieva le richieste dei migranti e organizzava i viaggi sui barconi. 

I disperati venivano prelevati nei pressi di Alessandria d'Egitto e messi sulle carrette del mare. Si aspettava che arrivassero i pagamenti dalla loro famiglie prima di procedere al viaggio. In questi frangenti erano spesso tenuti in condizioni coercitive e disumane. Una volta in Italia, venivano smistati illegalmente anche in altri Paesi. 

Il cuore finanziario dell'organizzazione era un phone center milanese, dove agiva una cellula che parlava con il direttivo, gli intermediari e la "base" nel continente africano. Il tutto era gestito da un 56enne egiziano.

Le cifre per i tragitti erano impressionanti: le famiglie dei migranti versavano anche 10mila dollari per le "tratte della speranza". Si parla, quindi, di un giro d'affari di centinaia di migliaia di dollari.


 
 
 

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