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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

I pendolari Trenord riuniti: "Treni troppo vecchi e sempre guasti"

Lettera congiunta di comitati di diverse tratte del "quadrante ovest" all'assessore regionale ai trasporti. Sotto accusa soprattutto la Domodossola-Milano: "Guasti quotidiani"

Una lettera aperta dai pendolari di diverse linee di Trenord, indirizzata all'assessore regionale lombardo ai trasporti Alessandro Sorte. Che cosa ha unito i comitati? Semplice: l'età (avanzata) di molti convogli. E il fatto che i guasti su una linea vadano a ripercuotersi, come birilli, anche sulle altre linee. Un ritardo tira l'altro, così una cancellazione tira l'altra. I comitati che si sono mossi con la lettera sono quelle della Domodossola-Gallarate-Milano, Milano-Varese, Luino-Milano, S5, S6, Fnm Nodo di Saronno e Busto Nord.

Il problema più urgente sembra essere il fatto che i treni viaggino spesso a composizione ridotta nelle ultime settimane. La versione ufficiale dell'azienda è che vi sono diversi materiali (carrozze) in manutenzione. Questo però comporta molti disagi perché, se è vero che gli studenti sono diminuiti, «il resto dell'utenza - scrivono i comitati - continua a muoversi regolarmente». I comitati riconoscono alla Regione lo sforzo sull'acquisto di nuovi treni ma - e questo è un altro problema segnalato - «circa il 40% dei convogli hanno più di 35 anni».

La peggiore tratta in tal senso è la Domodossola-Gallarate-Milano. «Guasti quotidiani che vanno ad impattare sull'intero quadrante», scrivono i comitati, e per di più senza i nuovi Coradia «non esistono più, sulla linea, materiali idonei per incarrozzamento autonomo delle persone a mobilità ridotta». Ma non è solo la "Domo-Milano" a soffire. Composizioni ridotte sono state osservate spesso anche nella direttrice di Luino.

Trenord, nelle sue statistiche, stima che 240 mila persone viaggino nella "metà" più vecchia dei suoi treni, quelli con più di trentacinque anni di anzianità, mentre mezzo milione di persone viaggino nell'altra "metà". E intende assumere 51 manutentori specializzati per rafforzare le squadre tecniche. Perché i nuovi treni previsti (10 nel 2017 oltre ai 58 già inseriti nel biennio 2015-16) sono evidentemente troppo pochi per svecchiare al più presto la flotta: dunque occorre intervenire su una manutenzione più efficace. 

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