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Cronaca

Trenord, guasti e soppressioni: Maroni coi pendolari, «risposte a loro e a me»

Il mese di giugno 2017 è stato quasi da record negativo. Colpa dell'accoppiata "caldo-età dei treni"

Trenord ammette il "giugno nero" del 2017: e non poteva essere altrimenti. 82 cancellazioni al giorno, non il record negativo (nel 2012 furono addirittura 500 al giorno), pari al 3,5% del totale delle corse, ma viene comunque riconosciuto che qualcosa non va. 

Il Movimento 5 Stelle, con la consigliera regionale Iolanda Nanni, ha raccolto le proteste dei comitati di pendolari delle varie tratte regionali e ha presentato sia un'interrogazione sia una richiesta di audizione dei vertici (di Trenord e di Rfi): l'attacco è diretto, si parla di contratto di servizio non rispettato. 

Il governatore Roberto Maroni non si nasconde, spiega di avere chiesto a Trenord di rispondere. «A loro e a me», aggiunge. Il caos c'è, la tratta peggiore sembra essere la Domodossola-Milano ma altre non stanno meglio: Milano-Pavia, Brescia-Bergamo e Cremona-Milano soffrono più o meno degli stessi problemi. E, come birilli, un guasto in una tratta va ad influenzare la circolazione anche delle tratte che condividono parte dello stesso percorso.

Ma perché accade tutto questo? La risposta sta nell'accoppiata tra l'età (avanzata) di numerosi convogli (il 40% ha più di 35 anni) e il caldo del mese di giugno. Un caldo peraltro abbastanza "da tradizione" a Milano e in Lombardia. La beffa sta in quei treni già dotati di aria condizionata che va però in tilt: di solito in questi convogli i finestrini sono bloccati e, allora, occorre sopprimere il treno. 

La soluzione: «Acquistare nuovi treni»

Trenord è corsa ai ripari lanciando una campagna di assunzioni per nuovi manutentori, ma non è questa la soluzione definitiva. Occorrerebbe invece, "banalmente", acquistare 160 nuovi treni. Per farlo serve un piano d'investimenti che, ad oggi, naturalmente manca. La speranza dei pendolari è che prima o poi venga messo nero su bianco.

L'interessamento del presidente della regione, che peraltro nel 2018 va al rinnovo (cioè, si vota), potrebbe essere un impulso importante.

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