rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Anziane drogate in strada e truffate: la truffa del biglietto vincente da riscuotere

Ecco come funziona il Tocomocho. Sgominata una banda che agiva a "batterie" di tre o quattro persone

La chiamano variamente "respiro del diavolo" o "siero della verità", perché abbassa il livello di difesa psicologica e crea disorientamento e confusione. Si chiama scopolamina e in pratica fa perdere coscienza di ciò che accade, togliendo anche la memoria. Le vittime delle truffe del Tocomocho che si sono rivolte alla polizia o ai carabinieri per denunciare i furti subiti (che per il gip di Milano sono però vere e proprie rapine) descrivono quasi tutte questi sintomi. Raccontano di essere state avvicinate da due persone sudamericane, evidentemente complici, e di essere state come "stordite" o "ipnotizzate" fino a non capacitarsi di avere dato loro fiducia. E, purtroppo, soldi o gioielli. 

Video: i truffatori in azione

Gli episodi sono pressoché tutti fotocopia l'uno dell'altro, con tre o quattro protagonisti (di cui uno o due fanno da "palo" e "basista", mentre due vanno all'attacco). Le vittime, in sede di denuncia, riuscivano a identificare i due che le avevano truffate dalle foto segnaletiche, mentre gli investigatori hanno utilizzato l'incrocio dei cellulari per individuare i pali. 43 i nuovi episodi accertati, dopo quelli che a novembre del 2018 avevano portato ai primi arresti

Organizzazione rodata

Le nuove rapine hanno fruttato alla banda qualcosa come 45 mila euro in contanti e 25 mila in gioielli. L'organizzazione era precisa e i piani ben studiati. L'azione seguiva meticolosamente il copione, a partire dall'individuazione della vittima: una "vecchia", come si sente nelle intercettazioni, quindi una persona già fragile, quasi sempre straniera. La banda agiva prevalentemente nella città di Milano ma non mancava trasferte. Alcuni colpi sono stati effettuati a Roma, Firenze, Reggio Emilia, ma anche in luoghi più piccoli come Montichiari, San Colombano al Lambro, Arese.

E quasi sempre lo stesso era il metodo usato per truffare: l'esibizione di un falso biglietto di lotteria, Lotto o gratta e vinci, presunto vincente, ma l'impossibilità da parte del truffatore di riscuoterlo, accampando le scuse più varie. Un fiume di parole (e quasi certamente una dose di scopolamina, anche se nessuna vittima ricorda di avere subìto una puntura) e il gioco era fatto.

5 mila euro in cambio del biglietto vincente

Una donna, per esempio, è stata avvicinata il 21 giugno 2018 in piazzale Segesta, zona San Siro, da uno dei truffatori che le ha chiesto se lì vicino ci fosse un sindacato. Una domanda apparentemente innocente, anche perché nel lato opposto della piazza un sindacato c'è davvero, la Cgil. Ma poi nella conversazione è intervenuto anche un altro sudamericano per divagare nel discorso. A quel punto il primo truffatore ha esibito il biglietto del Superenalotto. Il secondo si è proposto di verificare presso il vicino tabaccaio se fosse vincente. E' tornato e, guarda un po', il biglietto era vincente: 500 mila euro. Una somma notevole. Ma a quel punto il proprietario del biglietto ha spiegato di essere analfabeta e di voler cedere la vincita agli altri due, in cambio di denaro. Così tutti e tre sono andati in via Rembrandt, non proprio a due passi ma sempre in zona, per ritirare 5 mila euro dal conto dell'anziana truffata. Le telecamere di sorveglianza della banca hanno confermato il prelievo.

"I miei risparmi per vivere con mio marito invalido"

Il 28 giugno 2018 un'altra donna è stata avvicinata - da una donna, stavolta - alla fermata dell'autobus di piazzale Firenze. "Ho vinto 30 mila euro al Superenalotto, aiutami a riscuotere la vincita". Un uomo si è intrufolato nella conversazione spingendo la vittima ad aiutare la sconosciuta. La vittima ha accettato consegnando subito 400 euro e promettendone altri 500 se fossero andati a casa. La truffatrice ha messo il presunto biglietto vincente insieme ai 900 euro in una calza che ha consegnato alla vittima promettendo che di lì a poco sarebbe tornata. In realtà non si è più vista e la vittima, più tardi, s'è resa conto che nella calza rimasta a lei non c'era altro che carta straccia. "La donna ha continuato a toccarmi il braccio e la mano", ha raccontato agli agenti del Commissariato Bonola la vittima, "lei e l'uomo mi hanno riempito di parole e mi hanno portata a mettere i soldi nella calza", che però ovviamente è stata sostituita con un'altra con dentro solo carta straccia. "Non sono stata capace di non fare ciò che mi chiedevano", ha raccontato la vittima in denuncia, "dopo che mi hanno toccato ho sentito uno strano effetto, una sensazione di malessere generale, un forte mal di testa, non mi capacitavo di come avevo potuto eseguire ogni cosa che mi dicevano". E ancora: "I soldi che mi hanno sottratto sono il frutto dei miei risparmi e sono utilizzati per vivere la giornata con mio marito invalido". 

Le donne protagoniste

Sono solo due dei numerosi episodi, quasi quotidiani, di furti perpetrati sempre con la stessa tecnica. In piazza Firenze hanno agito "sul campo" una 47enne e un 43enne, mentre a bordo di un'auto aspettavano una 45enne (attualmente irreperibile all'estero) e il compagno della 47enne, un italiano di 57 anni con vari precedenti giudiziari che aveva una mera funzione di autista per la "squadra" in campo, seguendo pedissequamente le indicazioni di chi era con lui.

Non l'unico autista della banda, ma spesso a fianco della sua compagna, che come gli altri malviventi si mostrava tenace nell'individuazione della vittima di turno, che doveva essere donna straniera anziana, ma anche dei possibili pericoli: polizia, carabinieri, altre persone intorno alla vittima. Anzi, le donne sembrano essere particolarmente protagoniste della pianificazione delle azioni, nonché pronte a capire se la potenziale "vecchia" aveva qualcosa da dare oppure no. "Questa la prendiamo", l'indicazione a cui seguiva l'avvicinamento in auto e il "lavoro". Così, a batterie di tre o quattro persone, il gruppo criminale colpiva quasi ogni giorno soggetti fragili presso i mercati rionali o le fermate dell'autobus.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Anziane drogate in strada e truffate: la truffa del biglietto vincente da riscuotere

MilanoToday è in caricamento