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Cronaca

Cercano di comprare un immobile con migliaia di euro finti: ma il "rip deal" sfuma

L'incontro era avvenuto a Milano

Il Ministero pubblico e la polizia cantonale nei giorni scorsi hanno fermato e arrestato tre persone (un 29enne italiano, una 29enne italiana e un 18enne francese), tutte residenti in Italia, poiché sospettate di aver commesso un tentativo di truffa del tipo "rip deal" ai danni di un ticinese.

Secondo quanto riportato dalle forze dell'ordine, la vittima, che aveva pubblicato su dei siti internet annunci per la vendita di una proprietà immobiliare all'estero, era stata contattata da questi sconosciuti che l'hanno prima invitata a Milano per discutere i dettagli del possibile acquisto.

Nel corso dell'incontro hanno quindi prospettato la consegna di un acconto chiedendo nel contempo anche un'operazione di cambio da banconote di grosso taglio in euro (in realtà Facsimile) in banconote euro di taglio inferiore (autentiche che avrebbe dovuto dare la vittima).

Lo scambio del denaro avrebbe dovuto tenersi a Mendrisio. Grazie ai numerosi com comunicati di prevenzione emanati in passato, l'uomo si è fortunatamente accorto del tranello ed ha quindi informato la polizia cantonale, che grazie al dispositivo ha centrato l'obiettivo bloccando i truffatori.

L'ipotesi di reato nei confronti dei tre arrestati è di tentata truffa aggravata. L'inchiesta, coordinata dalla Procuratrice pubblica Marisa Alfier, prosegue con l'obiettivo di verificare l'eventuale coinvolgimento degli arrestati in altre truffe effettuate in passato.

Che cos'è il "rip deal" e come funziona

La traduzione letterale dall’inglese è “affare sporco” e consiste nella prospettiva di un’operazione di cambio estremamente vantaggiosa. Gli autori con abilità riescono a consegnare del denaro falso di una determinata valuta, ricevendo banconote autentiche in un’altra valuta, a condizioni allentanti per la vittima.

Le potenziali vittime vengono contattate, di norma, tramite messaggi di posta elettronica, in risposta ad annunci immobiliari pubblicati dalla stesse vittime. Nell’ambito delle trattative, con estrema abilità, gli autori propongono cambi di valuta a tassi estremamente vantaggiosi (al esempio franchi svizzeri/euro 1 a 1) con il pretesto di pagare un acconto a garanzia di futuri impegni o come anticipo di un determinato finanziamento.

L’incontro per la conclusione dell’affare può avvenire in vari luoghi. Ad esempio, nella sala o in stanze di grandi e rinomati alberghi, come pure nei caveau delle cassette di sicurezza di grossi istituti di credito. Gli autori sono molto abili sia nella dialettica che nella manualità.

Infatti, durante l’incontro dove avviene lo scambio delle valigette contenenti il denaro, riescono ad impossessarsi delle banconote autentiche e rifilano quelle false (ve ne sono sempre una parte di autentiche) senza destare alcun sospetto. Alla fine della trattativa l’autore si dilegua rapidamente e la vittima si rende conto di essere stata truffata solo qualche tempo dopo. È da tenere presente che il denaro è palesemente falso e sovente porta scritte tipo “facsimile”, che però restano nascoste dalle fascette che avvolgono le varie mazzette di denaro. In questi casi il danno è spesso di alcune centinaia di migliaia di franchi.

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