rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Un finto call center per l’Expo di Milano: la truffa da 45mila euro della "cricca del Parco"

Tre ex dirigenti dell’ente Parco Adda Nord indagati: ecco come agivano. Ecco le accuse

Aggiornamento: Francesca Moroni con sentenza n. 6751/2022 Corte d’Appello di Milano, emessa in data 21.10.2022 e ormai passata in giudicato, è stata prosciolta dai reati a lei contestati

A legare i loro nomi, oltre ad alcune esperienze comuni passate, sono quasi sempre bandi, lavori e assunzioni poco chiare. Poi, naturalmente, il Pan, l’ente che gestisce il Parco Adda Nord, l’enorme polmone verde che si estende da Lecco a Melegnano. 

Sono ufficialmente indagati da venerdì mattina Giuseppe Minei, architetto sessantenne e direttore del Parco da febbraio 2013 a marzo 2016, Francesca Moroni, trentaquattrenne consigliera comunale di maggioranza a Cassano d’Adda ed ex responsabile dell’ufficio urbanistica del Parco proprio insieme a Minei, e Alex Bani, trentottenne ex responsabile dell’ufficio lavori pubblici di Pan - una sorta di “secondo” del direttore - e titolare al momento di un incarico al comune di Trezzano Rosa. 

Per Minei le ipotesi di reato sono turbativa d'asta, truffa per conseguimenti di finanziamenti pubblici, abuso d’ufficio e soppressione di atti pubblici, perché - questo il motivo dell'ultima accusa - avrebbe distrutto alcuni documenti per ostacolare le indagini. Bani e la Moroni, invece, devono rispondere “soltanto”, rispettivamente, di truffa e concorso in turbativa d’asta. 

Le case e le postazioni di lavoro dei tre sono state passate al setaccio venerdì mattina dagli uomini della Squadra Mobile di Milano, che hanno eseguito un ordine di perquisizione della procura di Milano.

Inchiesta Parco Nord, quelle “strane assunzioni”

La figura cardine della “cricca”, secondo gli investigatori della Mobile, è quella dell’ex direttore Minei, che era stato capo della Moroni al comune di Truccazzano. Ed è proprio questo rapporto tra i due, stando all’indagine, che porta la Moroni ad ottenere un posto di lavoro in Pan grazie alla deliberazione di una commissione di cui fa parte lo stesso Minei. 

Ma non è tutto. Perché nel 2014, la trentaquattrenne ottiene una promozione e diventa responsabile dell’ufficio urbanistica. Peccato, però, che secondo la polizia la promozione arrivi grazie a quello che gli investigatori definiscono senza giri di parole un “artificio”.

Tutto parte dal comune di Treviglio - uno dei paesi che “rientrano” nel Parco -, che indice un bando per un ruolo da dirigente: al concorso partecipano Minei - che si “ferma” agli scritti - e la Moroni, che si piazza seconda. A quel punto, l’ente Parco Adda Nord - secondo le indagini - pubblica un secondo bando che resta “visibile” per soli quindici giorni, esattamente quindici in meno rispetto ai trenta stabiliti dalla legge, e che va deserto.

Risultato: Pan “pesca” dal concorso di Treviglio e la Moroni diventa dirigente, con uno stipendio evidentemente più alto. 

E a insospettire ulteriormente gli uomini della Mobile ci pensano poi due commissioni che il segretario generale del comune di Treviglio - proprio l’uomo che aveva indetto il bando - ottiene per un totale di dodicimila euro. Seimila, stando agli accertamenti dei poliziotti, saranno intascati subito dallo stesso segretario, che poi rinuncerà invece agli altri seimila quando Pan - a giugno scorso - finisce sotto la lente d’ingrandimento della Regione. 

Parco Nord ed Ersaf, quel bando vinto in partenza

Le mani di Minei, però, si sarebbero allungate anche su altri enti di regione Lombardia. 

È del giugno 2017, infatti, un bando che Ersaf - ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste - ha pubblicato per cercare un responsabile per il progetto “Valorizzazioni delle strade e dei passi dello Stelvio”. Compenso previsto, per un impegno di venti mesi: 170mila euro. 

L’ex direttore di Pan, sostengono dalla Mobile, era talmente tanto sicuro di vincere che negli ultimi giorni ha già preso in affitto una casa a Bormio, esattamente per i prossimi venti mesi.

C’è un particolare che però stona e che i poliziotti - e gli inquirenti - sottolineano con forza: la classifica finale del bando è stata pubblicata soltanto venerdì mattina, cioè dopo che Minei ha preso casa a Bormio, proprio - e non è un caso - a due passi dallo Stelvio. 

Expo, quel call center finto da 45mila euro

E ci sarebbe - secondo gli investigatori - sempre lo zampino di Minei e del suo secondo Alex Bani in una truffa che l’ente Parco Adda Nord avrebbe compiuto ai danni di regione Lombardia. 

Pan, infatti, avrebbe incassato dal Pirellone 45mila euro per la creazione e la gestione di un call center che durante i sei mesi di Expo Milano 2015 avrebbe dovuto fornire ai potenziali visitatori informazioni sul parco. 

Il call center - la “sentenza” di investigatori e inquirenti - non è però mai esistito. E anzi, per farsi trovare pronti alla visita degli ispettori, Bani e Minei avrebbero messo in piedi una vera e propria farsa, facendo vedere ai “controllori” un centralino creato ad hoc e chiuso immediatamente. 

Parco Adda Nord, le prime verifiche della regione

Che in Pan qualcosa non andasse era ormai chiaro da un paio di mesi. 

A fine giugno scorso era stata la regione - in qualche modo “proprietaria” dell’ente - a dichiarare che “presunte irregolarità nell'attività di gestione del Parco Adda Nord sono emerse dai controlli avviati da Regione Lombardia ai sensi della Legge regionale 17/2014 che disciplina il sistema regionale dei controlli interni”. 

"Gli accertamenti svolti - aveva spiegato Claudia Terzi, assessore all’Ambiente del Pirellone - avrebbero rilevato, in particolare, accanto a presunte irregolarità nell'ambito di specifici procedimenti amministrativi, l'esistenza di una cattiva gestione della cosa pubblica come, ad esempio, nell'ambito della tutela della concorrenza nell'affidamento delle commesse pubbliche".

Poi, venerdì mattina sono arrivate le perquisizioni - che hanno riguardato anche le sedi di alcuni comuni e province - e le iscrizioni formali nel registro degli indagati. 
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Un finto call center per l’Expo di Milano: la truffa da 45mila euro della "cricca del Parco"

MilanoToday è in caricamento