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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Marco D'Agrate

Negozio di telefoni forniva falsi documenti a clandestini

Chiedeva 5 mila euro per regolarizzare immigrati clandestini, fornendo documenti falsi. La centrale era un negozio di telefonini gestito da un pakistano. L'uomo è stato arrestato, sequestrati centinaia di falsi contratti di lavoro

foto0075rPagavano 5000 euro per ottenere falsi contratti di lavoro, utilizzati per la procedura online di richiesta di regolarizzazione per colf e badanti, prevista dalla sanatoria del settembre 2009. E con la ricevuta della domanda in tasca, pur essendo clandestini, potevano girare tranquillamente per Milano. La centrale "operativa" dei falsi era un negozio di telefonini in via Marco D'Agrate.

Un centinaio di falsi contratti di lavoro, per lo più intestati a pakistani uomini, sono stati trovati dalla Squadra Interventi Speciali del Nucleo Radiomobile della polizia locale, a seguito di un'indagine durata mesi. Il titolare del negozio nella zona Corvetto, un pakistano di 33 anni, con precedenti specifici, è stato arrestato e condotto a San Vittore, con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e truffa.

L'esercizio è stato sequestrato. Al suo interno gli agenti "hanno trovato anche 1500 contratti telefonici intestati a prestanomi o persone inesistenti e 200 schede di due gestori telefonici - ha reso noto il vicesindaro Riccardo De Corato -già attivate e pronte all'uso dei clandestini grazie alla disponibilità di circa 3000 documenti d'identità fotocopiati e nascosti in scatoloni. I nomi degli italiani venivano in gran parte utilizzati come falsi datori di lavoro".

"E' forse il primo caso in Italia - spiega De Corato - di raggiro alla sanatoria di colf e badanti utilizzando i moduli di regolarizzazione scaricabili dal sito del Viminale. Una procedura che secondo il ministero dell'Interno avrebbe dovuto agevolare la pratica ma che in realtà è esposta al rischio di truffa. Una vicenda su cui chiederò spiegazioni anche il ministro Roberto Maroni con un'interrogazione parlamentare. Perché approfittando dei ritardi nelle verifiche delle domande di regolarizzazione, tutte fatte dal primo al 30 settembre 2009, per quasi 9 mesi migliaia di clandestini ne sono andati in giro per Milano come se fossero cittadini regolari, vivendo molto probabilmente di attività illegali".

"Voglio in particolare - sottolinea ancora De Corato - ringraziare i 7 agenti della Squadra Interventi Speciali del nucleo Radiomobile che per 4 mesi hanno effettuato le indagini partite da un'omissione di soccorso. E dalla scoperta di prestanomi telefonici. Quello dell'utilizzo di migliaia di prestanomi, cui venivano intestate le sim card, è un'altra scoperta unica. Un aspetto molto delicato su cui occorrerebbe agire con una normativa più stringente. Perché la metà dei reati si compiono grazie all'uso di macchina e telefono. E conoscendo la proprietà abbiamo già la chiave per individuare il responsabile".

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