San Raffaele, truffa da 28 milioni: nove indagati, anche il medico di Berlusconi
Dirigenti e medici dell'ospedale avrebbero autocertificato, mentendo, "il mantenimento dei requisiti richiesti per l'accesso al rimborso". Tra gli indagati anche il medico di Berlusconi
Più di quattromila interventi effettuati “in violazione delle norme di accreditamento”. E oltre ventotto milioni di euro di rimborsi ottenuti, secondo la Guardia di finanza, illecitamente.
“Terremoto” al San Raffaele di Milano, finito al centro di un’indagine della Gdf milanese su rimborsi e accreditamenti ospedalieri. Martedì mattina, i finanzieri hanno notificato gli avvisi di conclusione delle indagini nei confronti di nove soggetti, tra rappresentanti legali, dirigenti e primari.
Tutti gli indagati, informa la Guardia di Finanza, sono accusati del reato di truffa aggravata a danno del Servizio Sanitario e falso.
Le investigazioni, svolte dal nucleo di polizia tributaria di Milano, coordinate dal sostituto procuratore Giovanni Polizzi, hanno consentito “di accertare come in diverse unità operative della struttura siano stati negli ultimi anni eseguiti oltre 4.000 interventi chirurgici in violazione delle norme di accreditamento relative alla presenza minima di operatori e anestetisti, nonché di impiego di medici specializzandi”.
“A fronte di tali episodi - continua la ricostruzione della Gdf - la struttura ospedaliera ha autocertificato il mantenimento dei requisiti richiesti per l’accesso al rimborso della prestazione sanitaria offerta, ottenendo indebiti rimborsi per oltre 28 milioni di euro”.
Tra gli indagati, ci sono anche nomi illustri. Nell’elenco degli accusati figurano infatti Nicola Bedin, amministratore delegato dle gruppo e Alberto Zagrillo, il medico di fiducia di Silvio Berlusconi.