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Cronaca Calvairate / Via Lattanzio

Uomo trovato senza vita nel “palazzo della morte”, la favela di Milano tra topi e rifiuti

Lunedì mattina un clochard di quarantatré anni, italiano, è stato trovato morto nel palazzo mai terminato di via Lattanzio. Ecco come si presenta l'edificio, ora terra di nessuno

Sette piani di degrado e abbandono. Decine e decine di stanze “grezze” ormai terra di nessuno. E un nome, sinistro, adesso più che giustificato. 

Ha fatto la sua prima vittima il “palazzo della morte” di Milano, l’edificio di via Lattanzio in cui lunedì mattina è stato trovato morto un uomo di quarantatré anni, presumibilmente un senzatetto di nazionalità italiana

Topi, rifiuti e una vittima: un "giro" nel palazzo della morte | Video

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Secondo le primissime informazioni fornita dalla Questura, la vittima - che con ogni probabilità viveva nel palazzo occupato - sarebbe precipitata nel vuoto e sarebbe morta sul colpo. Non si esclude, ad ora, che si sia trattato di un suicidio. 

La tragedia ha riacceso la polemica sulle condizioni dell’edificio, la cui costruzione non è mai stata terminata. Oggi nel “palazzo della morte” vivono abusivamente decine e decine di persone, che convivono ogni giorno con condizioni quasi disumane. 

“Da mesi chiediamo la messa in sicurezza dell'edificio, sgomberi e controlli continui e la chiusura degli accessi - ha commentato lunedì la responsabile sicurezza e periferie di Forza Italia, Silvia Sardone -. Circa un mese fa ho manifestato accanto a centinaia di cittadini della zona per la situazione d'emergenza per tutto il quartiere, vista la criminalità e il degrado legati agli occupanti del palazzo che si trova, tra l'altro, vicinissimo alle scuole. Una vera e propria favela, occupato da tempo da delinquenti, drogati e ubriachi e tanti sbandati”. 

“I sette piani del ‘palazzo della morte’ presentano uno scenario desolante tra rifiuti, aree ristoro, materassi, coperte, macerie, siringhe e veri e propri appartamenti ai piani superiori. Chiunque può accedere e ogni notte sono segnalati oltre cinquanta occupanti che entrano con una facilità incredibile, senza alcun controllo o barriera che limiti gli ingressi. Il Comune non fa assolutamente nulla per garantire sicurezza e controllare l'area. Negli ultimi giorni - ha accusato la Sardone - i cortili dei palazzi adiacenti, sono stati addirittura invasi dai topi”. 

Dopo la tragedia, però, è arrivata immediata anche la risposta del comune. "Quanto avvenuto qualche ora fa in via Lattanzio è drammatico - ha ammesso l’assessore alla sicurezza, Marco Granelli -. Stiamo valutando un'azione legale e la costituzione di parte civile da parte del comune di Milano in relazione a possibili responsabilità colpose e danno morale nei confronti della proprietà dello stabile. Le azioni legali saranno fondamentali anche per evidenziare le criticità per l'incolumità dei cittadini in conseguenza dell'abbandono dello stabile". 

Uno stabile che ora è semplicemente, e tragicamente, il “palazzo della morte”. 


 

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