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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

La truffa da 150 milioni di euro coi vestiti Yves Saint Laurent: abiti venduti in tutto il mondo

Sequestrati oltre 160mila capi griffati Yves Saint Laurent: erano tutti falsi. Tre denunce

Riportavano la dicitura "Made in Italy", ma in realtà erano stati prodotti in Cina. E, soprattutto, avevano il marchio di una nota casa di moda pur non avendo nessun diritto. 

La guardia di finanza di Como ha sequestrato 165.785 capi d’abbigliamento e accessori con marchio contraffatto “Yves Saint Laurent” il cui valore economico è di circa 25 milioni di euro. Le fiamme gialle hanno perquisito due società comasche specializzate nel commercio all’ingrosso e al dettaglio di vestiti, riuscendo a mettere le mani su numerosi bancali di sciarpe, cravatte e pochette provenienti dalla Cina e riportanti il marchio “Yves Saint Laurent” e la dicitura “Made in Italy”.

Le etichette false

Insospettiti dall'incongruenza tra la provenienza dei prodotti e l’attestazione di origine italiana, i finanzieri - con l’ausilio di una società delegata da vari brand internazionali ad effettuare perizie sui rispettivi prodotti - hanno rilevato che gli abiti e gli e accessori stoccati all’interno delle società erano falsi e privi della licenza al commercio da parte della maison parigina. 

Dall’analisi della documentazione fiscale - spiegano i finanzieri - è stata individuata una ditta di Lonate Ceppino, in provincia di Varese, dove i prodotti alterati venivano depositati per l’apposizione delle etichette. Nel corso della perquisizione sono così stati trovati ulteriori 110.543 articoli contraffatti. 

Le aziende coinvolte

Ricostruendo i vari passaggi commerciali - si legge in una nota della Gdf - è emerso che una società argentina, con sede a Buenos Aires, attestando falsamente di essere licenziataria del marchio francese, ha commissionato la produzione di 231.450 capi ad una società con sede a Milano la quale, in qualità di intermediaria, ha trasmesso l’ordine di acquisto e le etichette alle imprese comasche. Queste, dopo aver trovato i prodotti in Cina, li avevano consegnati a due imprese comasche per le operazioni di ricamo ed etichettatura.

Il giro d'affari

Da quanto accertato dagli stessi finanzieri comaschi, nel periodo dal 2015 al 2017, sono stati falsificati circa 800mila capi d’abbigliamento, alcuni dei quali destinati al mercato americano. Infatti, nel settembre del 2017, era stata segnalata la vendita di prodotti a marchio "Ysl" palesemente contraffatti presso il noto magazzino "Saks 5th Avenue" di New York.

Il valore economico al dettaglio dei 165.785 prodotti sequestrati si aggira intorno ai 25 milioni di euro mentre quello relativo a tutti i beni contraffatti nei treni dal 2015 al 2017 supera complessivamente i 150 milioni di euro.

I titolari delle due società di Fenegrò e Lonate Ceppino e dell’impresa milanese sono stati denunciati per i reati di contraffazione, frode nell’esercizio del commercio e ricettazione. 
 

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