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Cronaca

Falò di Sant'Antonio, 5 Stelle: "Vietarli, inquinano troppo"

Iolanda Nanni chiede alla regione il pugno di ferro: spesso infatti, con l'occasione della tradizione, si bruciano materiali tossici e cancerogeni

Scoppia, o meglio "si accende", il caso dei falò di Sant'Antonio. Il Movimento 5 Stelle della Lombardia vorrebbe che venissero vietati i fuochi che vengono appiccati in occasione di feste, sagre ed eventi rituali della tradizione popolare, tra cui spicca proprio il caso dei falò dedicati a Sant'Antonio Abate (17 gennaio), ma non solo.

Motivo, sono nocivi per la salute: soprattutto perché spesso viene bruciato materiale eterogeneo, come coperture di gomma, porte verniciate, scarti di lavorazione e quant'altro. Il risultato è che il fumo conseguente è tossico, irritante e talvolta cancerogeno.

Nel 2014 i commissari prefettizi che guidano il comune di Sedriano avevano per l'appunto vietato il tradizionale falò di Sant'Antonio proprio per questa ragione. "Questi falò costituiscono ormai un momento di inciviltà e mancato rispetto per l'ambiente e le persone", nota la consigliera regionale M5s di Iolanda Nanni.

Le leggi in vigore vieterebbero questo tipo di manifestazioni, anche se una delibera della regione del 22 dicembre 2011 consente comunque falò e fuochi in occasione di ricorrenze speciali. La Nanni chiede alla regione di abrogare questa concessione.

Sulla questione è intervenuto anche il consigliere regionale della Lega Nord Fabrizio Cecchetti. “Dire che questa tradizione va abolita per decreto perché è una delle cause dell’inquinamento dei cieli di Lombardia è una sparata troppo grossa — scrive il leghista in una nota —. Sono piuttosto loro con certe richieste a inquinare le tradizioni, che invece vanno rispettate. Perché senza memoria del passato non c’è alcun futuro”

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