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Cronaca

Vigili di quartiere, ecco le zone: partiranno dal 10 luglio

Fase sperimentale in nove aree di Milano in attesa del "lancio" definitivo, a metà settembre, in 27 quartieri

Per tre settimane, da lunedì 10 luglio, saranno effettuati in forma sperimentale in nove aree, una per Municipio. Poi - dal 15 settembre - i pattugliamenti dei vigili di quartiere saranno a pieno regime in tutti i 27 quartieri individuati. La scelta delle aree in cui intervenire è stata presa dai Municipi insieme all'assessorato alla sicurezza. Cambiano, dunque, i vigili di quartiere rispetto a come li abbiamo conosciuti finora. 

Obiettivo, concentrarli solo nelle zone ritenute più "a rischio" e farli diventare un punto di riferimento vero per i cittadini, assicurando la loro massima presenza sul territorio nelle aree individuate per aumentare sia la sicurezza reale sia quella "percepita". Controllo, sicurezza ma anche ascolto e raccolta di informazioni per programmare interventi mirati. E poi i compiti "classici" della polizia locale: accertamenti sulle violazioni del codice della strada, controllo di incroci pericolosi, regolazione del traffico. 

Dopo le prime tre settimane, il mese di agosto sarà dedicato alla programmazione dei servizi in base ai problemi riscontrati e ai risultati ottenuti: nel frattempo in ciascuna delle nove aree sarà comunque garantita la presenza di una "auto di quartiere", una pattuglia dedicata al controllo della zona. E in due delle aree, a San Siro e Corvetto, anche un comando mobile: una centrale operativa con telecamere e monitor collegata con piazza Beccaria. 

Le prime nove zone per i vigili di quartiere

Ecco dove inizieranno a lavorare, durante la sperimentazione, i vigili di quartiere: Sarpi-Garibaldi (Municipio 1), Padova-Monza (Municipio 2), Rubattino-Lambrate (Municipio 3), Forlanini-Ungheria (Municipio 4), Gratosoglio (Municipio 5), Barona (Municipio 6), San Siro (Municipio 7), Vialba (Municipio 8) e Farini-Imbonati (Municipio 9). 

Municipi di centrodestra: «Bene ma niente tagli»

I presidenti di centrodestra dei Municipi (cinque su nove), che hanno partecipato alla presentazione del servizio, si sono detti «a favore della reintroduzione dei vigili di quartiere, nati durante le amministrazioni di centrodestra e ridotti fino all'estinzione negli anni di Pisapia», ma hanno anche sottolineato di non essere del tutto convinti.

Per esempio, vorrebbero che i nuovi "ghisa" di zona siano sgravati dalla rilevazione degli incidenti e delle violazioni del codice della strada, inoltre sono preoccupati del progressivo «"taglio" delle sedi decentrate della polizia locale. E' una riorganizzazione che ci vede contrari, che trasmette ai residenti un senso di "abbandono" dei quartieri periferici». Chiedono infine che sia superata la «disposizione data dall'assessore Carmela Rozza, che ci obbliga a passare dalla sua segreteria per qualsiasi tipo di rapporto con la polizia locale». 

La nota è firmata da Samuele Piscina (Municipio 2), Paolo Guido Bassi (3), Alessandro Bramati (5), Marco Bestetti (7) e Giuseppe Lardieri (9). 

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