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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Violenza sulle donne: gli omicidi e i maltrattamenti a Milano

Ancora troppi gli episodi di violenza, stupro, omicidio, maltrattamenti e stalking contro le donne

Il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Una violenza che può materializzarsi in senso fisico e anche psicologico, nel qual caso è forse più subdola perché più complicata da prevenire e combattere. Una violenza che, purtroppo, è ancora lontana dall'essere eliminata. Una violenza che, spesso, nasce nei contesti familiari, intimi, quelli dove invece dovrebbero prevalere altri valori, altri comportamenti.

Parco Sempione e Gallaratese: panchine rosse 

Sabato 25 - ed anche nei giorni precedenti e successivi - tutto il mondo è impegnato, dal 1999, quando questa giornata fu istituita dall'Onu, a organizzare azioni di sensibilizzazione che, però, non devono limitarsi ad una sola giornata - o poche giornate - all'anno. Leggi per la protezione delle vittime (di maltrattamento, stalking, minacce, violenza sessuale) sono state emanate, e le forze dell'ordine hanno elaborato metodologie come il protocollo Eva della questura di Milano (esteso poi in tutta Italia) per rendere efficaci le loro azioni; ma non sono sufficienti, è opinione condivisa che sia necessario soprattutto un cambiamento di mentalità.

Violenza sulle donne, assolto il 40% degli imputati a Milano

Ha fatto un certo scalpore il dato del 40% di assolti nei procedimenti (120 in tutto) tra l'1 gennaio e il 31 luglio 2017 nei Tribunali di Milano (sezioni nona e quinta), Como e Pavia per reati di violenza di genere (maltrattamenti, stalking, violenza sessuale). Nel 61% dei casi la relazione tra imputati e parti offese era di conviventi, nel 27% di separati o divorziati, nel 12% di partner. Italiano il 59% degli imputati. Il 14% di essi aveva precedenti penali nei confronti della stessa vittima parte lesa in quel processo.

Nel 31% dei casi i maltrattamenti erano durati cinque anni, il che fa pensare a riguardo della prevenzione e della rassicurazione che la vittima può "uscire" da un turbine negativo per sé. E solo il 25% delle vittime aveva chiesto aiuto ad un centro antiviolenza, segno che su questo si può certamente fare di più, anche se il 60% delle vittime s'era rivolta alle forze dell'ordine e il 58% agli ospedali. 

Quanto alle assoluzioni, sfiorano il 40% per tutti e tre i reati presi in esame. Per quanto riguarda le assoluzioni per maltrattamenti (38%), sono state motivate da mancanza del dolo (14%), mancanza di abitualità (22%), mancanza di un riscontro esterno (11%), mancanza di credibilità della vittima (10%) e ritrattazione (7%).

Troppa violenza contro le donne

Numerosi gli episodi e i casi di violenza di genere a Milano e in Lombardia. Soltanto la polizia locale del capoluogo, nel 2016, ha seguito 450 casi tra maltrattamenti, stalking, stupri e altro, con 45 misure cautelari (in carcere o con divieto d'avvicinamento) e arresti in flagranza. Spesso questi reati avvengono nell'ambito domestico e sono chiaro sintomo di "amore malato", anche se più correttamente non si dovrebbe nemmeno parlare di "amore".

Talvolta, purtroppo, la violenza si tramuta in omicidio. Ad agosto 2016, a Seregno (Mb), Attilio Berlingeri uccise l'ex convivente Carmela Aparo sparandole in strada. I due, probabilmente, si erano dati appuntamento. I carabinieri risolsero il caso in fretta. Sempre ad agosto 2016, ma il caso venne risolto a settembre, una ragazza - rimasta "chiusa" dentro il Parco Sempione - venne violentata e minacciata di morte da un giovane. A ottobre 2016, allo Stadera, un uomo uccise sua madre in casa, picchiandola selvaggiamente. A dicembre 2016 Mario Marcone uccise la compagna a Cernusco sul Naviglio per poi disfarsi della salma in una cava. A gennaio 2017, in via Bagarotti a Baggio, Tiziana Pavani venne uccisa in casa da un suo conoscente, con cui aveva una relazione sentimentale saltuaria, che poi prelevò denaro dai bancomat della vittima e il giorno dopo, stando alla confessione, li spese in Gratta e Vinci e ricariche del cellulare.

Sempre a gennaio 2017, un uomo uccise la moglie con ventitré coltellate per poi cercare invano di costruirsi un alibi, facendosi vedere nei bar del quartiere. A luglio 2017, a San Giuliano Milanese, un uomo si vide notificare l'allontanamento dall'abitazione per maltrattamenti nei confronti della compagna. Lo stesso uomo è stato condannato in Appello all'ergastolo per l'omicidio di una sua ex, ma - proclamandosi innocente e facendo ricorso in Cassazione - era libero per decorrenza dei termini. A ottobre 2017, in via Tracia a San Siro, un uomo si presentò a casa dell'ex moglie e la minacciò con un coltello: fu arrestato per tentato omicidio.

Sono solo alcuni dei casi - più gravi - degli ultimi tempi che si rintracciano nelle cronache cittadine e metropolitane. Quelli che emergono, lo ribadiamo, sono però pochi rispetto al numero di maltrattamenti, stalking, minacce. Per riempire di significato la giornata internazionale contro la violenza sulle donne non basta, ovviamente, ricordare ed enumerare questi episodi, ma occorre un lungo e costante lavoro da parte delle istituzioni nel loro complesso, senza distinzioni politiche, perché la violenza di genere affonda per definizione - lo abbiamo detto - in un totalmente malinteso senso di amore, affetto, appartenenza: è quindi fin dalle scuole che va affrontato il tema, fin dalla tenera età dei ragazzi, senza aspettare che sia troppo tardi.

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