Abusarono di una lucciola, arrestati tre finanzieri
Durante i controlli contro l'immigrazione clandestina, tre militari della Guardia di Finanza avrebbero abusato delle prostitute, obbligandole – mentre erano in divisa – ad avere rapporti sessuali
Hanno abusato, secondo l'accusa, di chi dovevano controllare e magari anche tutelare. Sono tre militari della Guardia di Finanza accusati di aver costretto a rapporti sessuali alcune lucciole, durante i controlli di routine contro l'immigrazione clandestina. Ieri mattina, per le tre fiamme gialle è arrivata l'ordinanza di custodia cautelare, firmate dal gip Chiara Valori. A consegnarla ai quattro imputati sono stati gli stessi colleghi del Nucleo di Polizia Tributaria.
Sotto inchiesta, i finanzieri sono finiti dopo i fatti che risalgono al 2008 e 2009: i primi due episodi di violenza sessuale – mentre i militari erano in divisa e con l'auto di servizio, sarebbe occorso a Garbagnate tra l'ottobre 2008 e il giugno successivo e un terzo caso, invece, sarebbe avvenuto a Milano nel maggio dell'anno scorso.
Le indagini condotte dai pm Cristina Roveda e Marco Ghezzi, erano partite nel giugno scorso a seguito della denuncia di una prostituta romena che aveva raccontato alla polizia di essere stata vittima di abusi sessuali da parte due agenti della Guardia di Finanza.
Poi i controlli sulle auto di servizio, che avrebbero dato esito positivo: probabile quindi che nell'abitacolo delle macchine del 117 fossero rimaste tracce biologiche che confermassero i rapporti. Gli interrogatori delle persone arrestate dovrebbero cominciare già domani.
Uno avrebbe fatto da palo, mentre il collega consumava un rapporto orale con la lucciola |
Sotto inchiesta, i finanzieri sono finiti dopo i fatti che risalgono al 2008 e 2009: i primi due episodi di violenza sessuale – mentre i militari erano in divisa e con l'auto di servizio, sarebbe occorso a Garbagnate tra l'ottobre 2008 e il giugno successivo e un terzo caso, invece, sarebbe avvenuto a Milano nel maggio dell'anno scorso.
Le indagini condotte dai pm Cristina Roveda e Marco Ghezzi, erano partite nel giugno scorso a seguito della denuncia di una prostituta romena che aveva raccontato alla polizia di essere stata vittima di abusi sessuali da parte due agenti della Guardia di Finanza.
Poi i controlli sulle auto di servizio, che avrebbero dato esito positivo: probabile quindi che nell'abitacolo delle macchine del 117 fossero rimaste tracce biologiche che confermassero i rapporti. Gli interrogatori delle persone arrestate dovrebbero cominciare già domani.