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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Vialba / Via Filippo Palizzi

Stuprarono ragazza per vendetta contro il fidanzato: arrestato secondo membro MS13

Il giovanissimo (17enne all'epoca dei fatti) era uno dei complici del "capo" della gang, che ha stuprato la giovane perché il fidanzato di lei gli aveva venduto bicarbonato per cocaina

Si erano vendicati per una dose di bicarbonato spacciata per cocaina, violentando la fidanzata del pusher. Uno di loro è stato arrestato a gennaio 2016, un altro è stato catturato ora. Si tratta di un giovanissimo, 17enne all'epoca dei fatti, ora al Beccaria. Il fatto risale a settembre 2015. I protagonisti sono da una parte una banda di latinos affiliati a Ms13, dall'altra il loro tatuatore, trentenne italiano da circa un mese fidanzato con una ragazza di 29 anni anch'essa italiana, completamente estranea a questo mondo.

Il tatuatore aveva pensato di ingannare i latinos, vendendo loro bicarbonato e spacciandolo per cocaina. I giovani - accortisi del raggiro - hanno deciso di vendicarsi. Hanno quindi fissato, con lui e la fidanzata, un incontro chiarificatore presso l'Esselunga di via Palizzi (zona Certosa), intorno alle due di notte. L'intento non era però quello di discutere amabilmente della cosa. I latinos sono arrivati armati all'Esselunga, hanno immediatamente minacciato la coppia facendo fuggire lui a gambe levate, e di fatto sequestrando la ragazza. 

L'hanno portata in un parcheggio poco distante e uno di loro, il "capo", Alexander Barrera Martinez, ecuadoregno di 24 anni, ha abusato ripetutamente di lei, fino a lasciarla libera verso le cinque del mattino, non prima d'averle rubato il cellulare e il navigatore satellitare.

Dopo avere arrestato Barrera a gennaio 2016 (individuato perché aveva utilizzato il cellulare della giovane seppure con una nuova sim), i carabinieri sono ora arrivati anche ad uno degli altri membri della gang. Si tratta di un 18enne che ha compiuto la maggiore età a febbraio 2016. Vive a Seveso con la madre, di professione collaboratrice familiare e baby sitter, che è caduta dalle nuvole alla notizia del fermo del figlio, disperandosi con i militari. Il giovanissimo ha precedenti ed è anche sotto giudizio per il fatto (di giugno 2015) dell'aggressione con un machete a due ferrovieri di Trenord presso la stazione di Villapizzone. Non solo: sembra sia molto amico di "chukino", uno degli aggressori della folle serata al Limelight, conclusasi con l'omicidio di un 18enne albanese presso una fermata del tram. 

Per il 18enne si sono aperte le porte del carcere Beccaria, di solito riservato ai minori. Ma è stato possibile perché, fino ai 21 anni d'età, l'ordinanza di custodia cautelare può essere disposta in un istituto penitenziario per minori se - appunto - si era minori all'epoca del fatto. 

Dalle indagini - resta da individuare, peraltro, un terzo complice - emerge soprattutto come queste bande si dotino di una disciplina che, in altri contesti, si direbbe "esemplare", se non fosse finalizzata a delitti efferati. Ogni membro della gang ha un ruolo specifico a seconda della gerarchia. Nell'episodio specifico, spettava al "capo" vendicarsi perché lui era stato truffato con il bicarbonato al posto della cocaina. Ma il capo stesso non è esente da "punizioni". I proventi del furto (in questo caso il cellulare e il navigatore) devono infatti essere rivenduti per "finanziare" le attività della banda, mentre Barrera Martinez s'era tenuto il cellulare per sé, e per questo era stato picchiato dai suoi affiliati. 

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