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Cronaca

Segue le ragazzine e le palpeggia nell'androne di casa: arrestato

Tre gli episodi contestati. Le vittime hanno 7, 12 e 13 anni

Sceglieva per caso le sue vittime, incrociandole per la strada durante la sua pausa pranzo che coincideva con l'orario d'uscita dei ragazzi dalle scuole. Le pedinava fino a casa, entrava con una scusa nel palazzo e poi, nell'androne, in attesa dell'ascensore, le palpeggiava. Pochi secondi, una decina al massimo, poi scappava. E' successo tre volte da aprile del 2017 in poi. Le vittime accertate hanno sette, dodici e tredici anni. Ma lui è stato tradito dal suo scooter e - alla fine - è stato arrestato. 

L'uomo, un cinquantenne italiano, impiegato amministrativo con vita e famiglia "normali", ha un precedente specifico che risale a molti anni fa. Un dettaglio che ha aiutato i carabinieri della stazione di San Cristoforo nella "scrematura" tra i proprietari di uno scooter simile a quello avvistato nei luoghi in cui sono successe le violenze.

La prima delle quali ad aprile, nel quartiere di Baggio. E, nella stessa area, a maggio, il secondo episodio. I carabinieri, raccolta la denuncia di aprile e anche quella - presentata alla polizia - del mese successivo, hanno visionato tutte le telecamere presenti in zona e si sono soffermati in particolare, appunto, su uno scooter il cui guidatore ha compiuto una manovra azzardata, una sorta di inversione di marcia, immediatamente dopo avere incrociato un gruppo di ragazzine.

Un gesto "compatibile" con quello di un molestatore. Un indizio, niente di più, ma che alla fine si è rivelato fondamentale. Tra i proprietari di un modello simile di scooter ce n'era infatti uno con un precedente specifico, una molestia ai danni di una ragazzina, tanti anni fa. L'analisi del suo cellulare lo "collocava" negli stessi posti e giorni delle due violenze.

Frattanto a Baggio si era diffusa la voce di un possibile molestatore seriale, con l'inevitabile tam tam tra scuole e genitori in ansia. Ai carabinieri e al pm Luca Gaglio, che coordinava le indagini, mancava però un elemento "forte" per procedere con un'ordinanza nei confronti dell'uomo. Elemento che è arrivato nel mese di agosto, con il terzo episodio in zona Barona, stavolta per fortuna non andato a buon fine perché qualcosa (o qualcuno) ha provocato l'immediata fuga del maniaco. Questa volta alcuni testimoni hanno visto l'uomo scappare in sella ad uno scooter.

E' stato così possibile associare senz'ombra di dubbio l'uomo già fortemente sospettato e chiedere alla procura l'ordinanza di custodia cautelare, che alla fine è arrivata ed è stata eseguita sul luogo di lavoro sabato 9 dicembre. L'uomo è ora agli arresti domiciliari. Ma i carabinieri non si fermano qui: stanno vagliando tutte le possibili denunce di episodi simili per capire se abbia colpito altre volte in questi mesi. 

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