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Cronaca Castello / Piazza Castello

Ipovedente o in carrozzella? Il centro di Milano è off-limits

Milanodavedere e BeHandy hanno provato a visitare il centro città nei panni di una persona disabile. Con risultati, purtroppo, sconfortanti

Prendete una domenica di febbraio, la prima per l’esattezza. La mattina. Raggiungete il centro con la metropolitana e dalla famosissima via Montenapoleone partite per un mini tour classico, classicissimo: Duomo e Castello, magari passando per piazza Mercanti (non fate i pigri, è nella direzione giusta!).

Non piove, anche se i segni dei vari acquazzoni dei giorni precedenti sono ben evidenti, così come è evidente che il cielo vi sta graziando per qualche ora. Una bella passeggiata direte voi: neanche poi così tanta strada da fare a piedi: da via Manzoni, arrivate in piazza della Scala, un saluto a Leonardo e via, in Galleria; arrivati davanti a Sua Maestà il Duomo, uno sguardo alla sua magnificenza e poi imboccate via Mercanti.

Lì troverete Sant’Agostino ed il poeta Ausonio ad attendervi. Proseguite per piazza Cordusio, poi via Dante ed eccovi davanti al castello.

Un giro all’interno? Perché no. Bello vero? Facile, non credete? Tutto vero. Ma c’è un ma. Questo semplice, semplicissimo giro, risulta estremamente complicato se,per esempio, siete su una carrozzella o siete non vedenti. Quello che per tanti è un giretto mattutino, per altri è un percorso ad ostacoli. Sali scendi dai marciapiedi non sempre a norma e spesso sconnessi. I semafori sonori sono pochi e spesso in mezzo alla strada (come schiaccio il bottone??) Se mai si volesse visitare un negozio, apriti cielo: salire su quei gradini con la carrozzella è impresa titanica.

Arrivando in piazza Cairoli, ammesso di non aver desistito prima, dopo aver rischiato di andare contro il tram (nessuna barriera che fa capire ad un non vedente il rischio di finire nelle rotaie) bisogna tornare indietro e circunnavigare la piazza per poterla attraversare. Arrivati al Castello, bè accontentiamoci di vederlo senza entrare da nessuna parte.

Già, vederlo: e se non è possibile vedere? Provate a chiedere a qualcuno di raccontarvelo: non ci sono altre soluzioni. Quanto qui sopra descritto, non è frutto di una invenzione di chi scrive, ma un percorso fatto veramente domenica 2 febbraio insieme ad una responsabile dell’associazione BeHandy. Abbiamo provato a compiere questo giro, immaginando di essere non vedenti e su una carrozzella.

Durante il nostro percorso, sfalsato ovviamente dal fatto che noi camminiamo e ci vediamo, abbiamo incontrato, per caso (mica poi tanto per caso: sono tante le persone disabili che si muovono per Milano) invece chi queste difficoltà le incontra tutti i giorni: una dimostrazione vera delle difficoltà avute per andare a visitare il castello.

C’è tanto, tantissimo lavoro da fare in questo senso: personalmente rimango convinto che ce la si possa fare. Milano è sempre stata una città che quando c’è da lavorare non si tira indietro. La città è cresciuta in altezza, con i suoi grattacieli ed un nuovo skyline. Ora torniamo in basso, sulla strada.

Sono convinto che le istituzioni preposte a questo, si impegneranno per riuscire a risolvere se non tutti, almeno la maggior parte dei problemi. Lavoreranno perché i milanesi diventino orgogliosi di Milano, in tutti i sensi.

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