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Cronaca Boettche

"Non riesco più a studiare, ormai non vedo più": la testimonianza della vittima della coppia dell'acido

"La mia vita e' cambiata, non studio piu' perche' non ci vedo quasi piu', con un occhio non vedo e con l'altro vedo poco e ho subito 12 trapianti di pelle". Lo ha detto Stefano Savi, 26 anni, nell'udienza dove è stato ascoltato, venerdì 2 ottobre, come prima vittima di quei folli lanci di acido

"La mia vita e' cambiata, non studio piu' perche' non ci vedo quasi piu', con un occhio non vedo e con l'altro vedo poco e ho subito 12 trapianti di pelle". Lo ha detto Stefano Savi, 26 anni, nell'udienza dove è stato ascoltato, venerdì 2 ottobre, come prima vittima di quei folli lanci di acido nel processo a carico di Alexander Boettcher, l'amante della bocconiana Martina Levato che, invece, per quella serie di aggressioni viene processata in abbreviato con il presunto complice Andrea Magnani.

Mentre Pietro Barbini, l'altro ragazzo che venne sfregiato, non aveva dovuto deporre nel processo che ha gia' portato ad una condanna a 14 anni per la cosiddetta 'coppia diabolica'. "Ovviamente non vado piu' in discoteca, ci andavo spesso prima" ha raccontato Savi, mentre il padre, il fratello gemello Luca e la fidanzata di quest'ultimo lo ascoltavano con emozione. "Esco con mio fratello e la sua ragazza se ho bisogno di uscire, ho fatto tre mesi di ricovero da novembre a febbraio e poi ho cominciato ad uscire a luglio dopo un'operazione all'orecchio".

E poi ancora: "Per quanto riguarda gli occhi, i medici mi hanno detto che devo aspettare, dovro' fare un altro intervento a novembre e forse anche altri con l'uso di staminali. Mio padre comunque - ha aggiunto - mi ha sempre dato forza". Poco prima il giovane aveva ricostruito quello che accadde verso le 5 del 2 novembre 2014, quando stava per rientrare in casa dopo "una serata piacevole in discoteca". Ha detto di aver visto "una persona venire verso di me, mentre ero chinato per risalire in macchina dopo aver aperto il cancello, mi ha lanciato il liquido oleoso in faccia, non ho visto piu' niente. Sono andato verso il giardino - ha proseguito - e ho preso dei fili d'erba per cercare di pulirmi il viso, poi ho bussato alla porta e ho chiamato i miei genitori".

La persona che "mi ha colpito era piu' bassa di me, forse alta un metro e ottanta, ma forse mi sovrastava anche perche' io ero chinato. Era di corporatura grossa - ha spiegato ancora - ma per gli indumenti che portava, aveva addosso i jeans, una felpa scura e una sciarpa a coprire il volto". Felpa e sciarpa quella notte le indossava Martina, stando alla versione del presunto basista Magnani. Lui che, tra l'altro, oggi nel controesame ha detto di essere "pentito" per quanto accaduto a Pietro e Stefano, anche se continua a sostenere che non era al corrente dei piani della coppia. Mentre Boettcher ha chiesto la parola proprio per chiarire che su alcuni punti l'ex amico aveva mentito.

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