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Cultura

Bertolino, dal 9 marzo, in scena al Teatro Ciack We Bank

Fino al 14 marzo il noto comico televisivo sarà sul palco col suo spettacolo "Lampi accecanti di ovvietà". Una sceneggiatura divertente che ridicolizza i luoghi comuni della vita quotidiana, utilizzando come escamotage gli alieni e le loro curiosità sull'uomo

Dal 9 al 14 marzo 2010, Enrico Bertolino torna in scena al Teatro Ciak We Bank, con lo spettacolo "Lampi accecanti di ovvietà". Dopo i successi televisivi di Convenscion e Buldozer il comico/presentatore ritorna al suo amato teatro e promette di divertire sfruttando l'ovvietà dei luoghi comuni di cui è infarcita la vita quotidiana.

Lo spettacolo, frutto di un'idea di Bertolino, Andrea Zalone e Carlo Giuseppe Gabardini, sarà diretto da Massimo Navone (musiche di Fabrizio Lamberti, eseguite da Teo Ciavarella, collaborazione ai testi di Curzio Maltese; scene Elisabetta Gabbioneta). Con “Lampi Accecanti di Ovvietà” Enrico Bertolino cerca di porre un rimedio al meccanismo perverso dei “luoghi comuni” e invita anche lo spettatore a farlo. Questo procedimento, secondo il comico, è creato ad hoc dai media per potersi garantire audience e consenso.

In un mondo dove la realtà tende sempre a superare la fantasia, per una volta la fantasia si traveste da realtà e cerca di far sorridere e pensare allo stesso tempo. Lo spettacolo è per l'autore un pretesto per interrogarsi sui grandi temi della vita. Partendo da se stesso, torna a parlare di sentimenti, ambizioni, nevrosi e solitudini, interrogandosi sulla fisionomia della nostra generazione, soprattutto dopo il bagno di patriottismo seguito dal rigore di Grosso la sera del 9 luglio 2006.

Sul palcoscenico si mixeranno ironia e pungenti verità, momenti di critica e parentesi di surreale fuga dalla realtà, il tutto farcito con musiche, ballate e quadretti paradossali dedicati alla satira di costume e all’osservazione di una realtà sempre più farsesca. Il protagonista è l'uomo con le sue riflessioni che hanno inizio dal “Chi sono io?”, per arrivare al “Chi siamo noi”.

La storia ha inizio quando un gruppo di alieni, decisi a distruggere il pianeta Terra, rapiscono un esemplare dell'uomo medio: Enrico Bertolino, appunto, il cui compito è quello di difendere, davanti ad una commissione, il mondo a nome di tutto il nostro genere. Scartata fin da subito l’idea di rapire un politico considerato ormai troppo comico, la scelta cade inconsapevolmente su un comico che ormai crede di essere un politico. Nel preparare l’arringa difensiva, l'interprete esplicherà le caratteristiche distintive degli italiani, partendo da considerazioni generali sul Belpaese fino ad arrivare a un’analisi delle famiglie e dell’individuo.

Si tratta di uno spettacolo carico di comicità ma che suscita riflessione, come afferma Bertolino stesso:  “La nostra speranza è che il pubblico esca dalla sala sorridendo ma anche e soprattutto chiedendosi il perché".
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