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Cultura Porta Nuova / Via Andrea Appiani

La scuola di Milano che non vuole “disabili”

Il regolamento choc

Esiste una scuola in pieno centro a Milano che chiude, senza troppi complimenti, la porta in faccia agli studenti disabili. È la scuola svizzera di via Appiani, che - come racconta Chiara Baldi su Repubblica - ha approvato il 16 maggio scorso un nuovo regolamento che fissa “paletti” per le iscrizioni. 

Si legge nel documento, approvato dal consiglio dell’istituto privato e non parificato: "Essendo la Scuola Svizzera impegnativa e multilingue, non è ottimale per studenti affetti da disturbi dell'apprendimento, quali dislessia, discalculia, Adhs, Sindrome di Asperger, autismo e disturbi comportamentali”. E ancora, con un altro giro di esclusioni: “Essendo l'edificio su più livelli, privo di ascensore, non è altresì una scuola adatta a studenti con gravi handicap motori”.

Tradotto: ragazzi con deficit motori, comportamentali o mentali non sono propriamente i benvenuti nell’istituto. 

La scuola svizzera di Milano che “rifiuta” i disabili

Il nuovo regolamento della scuola svizzera - che a Milano esiste da oltre cento anni e che all’estero ha ben diciotto sedi - ha inevitabilmente indignato istituzioni e cittadini. 

La prima a denunciare il tutto è stata l’associazione Lega per i diritti delle persone con disabilità - Ledha -, che per bocca del presidente Giovanni Merlo ha ironizzato con sarcasmo: "La prima cosa che ci viene da dire è che siamo di fronte a una scuola triste e vecchia che probabilmente rifiuterebbe l'iscrizione di grandi come Albert Einstein e Alan Turing”.

"Non volevamo essere discriminatori, né escludere nessuno - ha replicato l’avvocato Luca Corabi De Marchi, presidente della scuola -. Volevamo semplicemente avvertire i genitori interessati che il percorso scolastico non è semplice, perché basato sull'insegnamento in più lingue”. 

La spiegazione, però, deve aver convinto poco, tanto che anche l’amministrazione comunale non ha risparmiato parole di dispiacere per l’accaduto. "Tutto questo è inaccettabile - ha commentato il sindaco Beppe Sala -. È l'esatto contrario del modello inclusivo di scuola che è previsto in Italia. Questa non è la Milano che vogliamo". "Questa scuola - gli ha fatto eco Piefrancesco Majorino, assessore alle politiche sociali - è incompatibile con il nostro sistema di valori".

La scuola che rifiuta i disabili: parla il ministro

I guai per la scuola svizzera, però, potrebbero non fermarsi a qualche “ramanzina” e critica. 

Il ministro dell’istruzione Valeria Fedeli, intervistata da Repubblica, ha infatti spiegato che “stiamo facendo tutte le verifiche del caso e poi valuteremo se ci sono i margini per una azione legale”. 

"Quando ho letto ho pensato non ci credo - ha ammesso amareggiata il ministro -. In Italia abbiamo una legge che, dal 1977, supera le classi differenziali, noi siamo per l'inclusione e l'inserimento. Questo vuol dire - ha concluso Fedeli - che i bambini, con le loro differenze, possono stare insieme nella stessa classe”. 

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