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Cultura

La storia infinita del Teatro Lirico. Mancano gli arredi, slitta ancora la riapertura?

L'ultima road map, dopo la chiusura della querelle giudiziaria tra il futuro gestore e il secondo classificato, parlava di 2020 come anno di riapertura

Potrebbe slittare per l'ennesima volta la riapertura del Teatro Lirico (che si chiamerà Teatro Gaber) di via Larga, il cui ultimo spettacolo è di esattamente vent'anni fa, del 23 dicembre 1999. Non sono infatti ancora finiti i lavori di ristrutturazione, nonostante dagli uffici dell'assessorato alla cultura siano ancora fiduciosi sulla possibilità di riaprire la sala nel corso del 2020.

Il Lirico "rinasce" come teatro Gaber

E pensare che, nel mese di maggio del 2019, si diceva che la fine dei lavori sarebba stata calendarizzata per il successivo agosto. Questo perché l'impresa che stava eseguendo i lavori aveva chiesto e ottenuto una variante. In precedenza vi era stato un altro rinvio a causa del rinvenimento di amianto. Una precedente road map aveva stimato nel mese di gennaio del 2018 il momento per la riapartura. Ma quando era stato assegnato il cantiere all'impresa edile, si era parlato del 2017 per la fine dei lavori.

Una parte di ritardo è stata anche dovuta alla questione giudiziaria legata al futuro gestore: dopo l'assegnazione al colosso Stage Entertainmente (che gestisce da anni il Teatro Nazionale), il Tar accolse il ricorso di Show Bees, che era arrivata seconda, ma il Consiglio di Stato, a giugno 2019, diede invece ragione a Stage. Ma la querelle giudiziaria ha inevitabilmente portato via tempo, e ora l'assegnatario deve completare alcune opere prima di poter riaprire il teatro. Mancherebbero alcuni lavori di rifinitura e gli arredi. 

L'offerta di Stage Entertainment

Stage Entertainment aveva promesso almeno sei mesi all'anno di apertura al pubblico e un cartellone che spazi il più possibile tra i diversi generi musicali ("contemplati" musica classica, contemporanea, jazz, etnica, rock, pop, d’autore; opera lirica, contemporanea, operette, musical, commedie musicali, varietà, opera-rock), di teatro e danza (la prosa, i grandi classici, forme di cabaret, teatro-circo, danza moderna e contemporanea, balletto classico e moderno, teatro-fisico e teatro di movimento) e di cinema (film d’autore, film-opera, film musicali).

Rispetto a questa programmazione così ampia, la società aveva annunciato direttori artistici separati per ogni "specializzazione". Tra i nomi scelti, Renato Pozzetto (cabaret e comicità) e J Ax (musica leggera). Ma anche Roberto Favaro, musicologo, per la musica classica e lirica; Chris Baldock, coreografo, per la danza; Enrico Intra, pianista e compositore, per il jazz; e Chiara Noschese, attrice e cantante, per il teatro.

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