Coronavirus, crisi per gli alberghi di Milano. I sindacati: "Il 90% delle strutture è chiuso"
I lavoratori degli alberghi manifesteranno davanti alla prefettura: chiedono ammortizzatori sociali e tutele
È crisi nera a Milano per il settore alberghiero. Secondo quanto riportato in una nota di Filcams Fisascat e Uiltucs all'ombra della Madonnina "il 90% delle strutture è ancora chiuso" e molti hotel "probabilmente non riapriranno prima di settembre". Una situazione che provoca incertezza per i lavoratori del settore che nella giornata di giovedì 18 giugno scenderanno in piazza: manifesteranno davanti alla Prefettura chiedendo ammortizzatori sociali e maggiori tutele.
Secondo le organizzazioni "i lavoratori e le lavoratrici degli alberghi stanno pagando un caro prezzo e c'è forte preoccupazione anche per il prossimo futuro in quanto gli ammortizzatori sociali previsti dal 'decreto rilancio', della durata di 9 settimane (5 + 4) esauriranno presto e terminerà a breve anche il divieto dei licenziamenti. Tutto ciò in aggiunta ai ritardi del pagamento degli ammortizzatori sociali. Situazione ancora più grave stanno vivendo i lavoratori degli appalti alberghieri, che già prima dell'emergenza Covid vivevano in una condizione di problematicità quotidiane che come OOSS avevamo più volte denunciato".
Filcams Fisascat e Uiltucs ricordano che "Cameriere ai piani e facchini sono da oltre 3 mesi senza reddito, in quanto la maggior parte delle loro aziende non ha anticipato l'ammortizzatore sociale e l'INPS in molti casi non ha ancora pagato neanche il mese di marzo! Ma non solo. Per il 'decreto rilancio' gli addetti degli appalti degli alberghi non sono considerati come settore 'turismo' pertanto non possono usufruire in maniera consecutiva delle ulteriori 4 settimane di ammortizzatori sociali che, pertanto, potranno essere attivate solo da settembre con un drammatico buco nei mesi di giugno, luglio e agosto".