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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Assistenza familiare: l'albo del comune è un mezzo fallimento

Soltanto 17 babysitter su 646 hanno trovato un lavoro, e per gli assistenti familiari (cosiddetti "badanti") non va meglio. I numeri

Serviva un albo per assistenti familiari (di solito detti "badanti"), babysitter e altri servizi simili? A giudicare dai risultati dell'albo del comune di Milano, sembrerebbe di no. Burocrazia e regole con il buon fine di prevenire situazioni di disagio, di inefficienza, di scarsa capacità, che si riversano su categorie deboli (anziani, bambini), ma di fatto i numeri parlano di un mezzo flop.

All'albo, che esiste da circa due anni, sono iscritte 1.779 assistenti familiari, di cui 353 hanno trovato un lavoro con il contratto. Peggio per l'albo analogo che riguarda le babysitter: 646 iscritte, 17 con un lavoro contrattualizzato. Stupisce, soprattutto visto che, a meno di un mese dall'avvio, ad inizio 2014, sembrava che lo sportello (istituito al Trivulzio e gestito da Eureka) fosse un successo in termini di contatti. Ed è già approvata e in vigore la legge regionale che estende a tutti i comuni lombardi lo sportello con l'incontro tra domanda e offerta. Per il 2015 il Pirellone ha anche stanziato 700 mila euro di contributi alle famiglie che necessitano di questo servizio.

Evidentemente, però, tutto questo non è sufficiente. La prima spiegazione è che, per iscriversi agli sportelli dei comuni lombardi (sempre che siano già attivi) o all'albo di Palazzo Marino, occorre dimostrare di avere competenze nell'assistenza, buona conoscenza della lingua e, ovviamente, essere in regola con il permesso di soggiorno. Criteri logici che però, forse, escludono molte aspiranti. E magari fanno temere alle famiglie che, rivolgendosi ad albi e sportelli, andranno a spendere "troppo" rispetto al preventivato.

Di fatto, il passaparola è ancora il sistema che funziona di più per cercare queste figure di assistenza. Rassicura di più la parola di un amico fidato che ha già avuto alle dipendenze quella persona, che un timbro del Palazzo. E poi si diffondono le agenzie private, che garantiscono non soltanto l'incontro domanda-offerta ma anche, ad esempio, l'opportunità di sostituire rapidamente l'assistente in caso di necessità e "seguono" il rapporto per valutare la qualità del servizio.

A Milano e provincia si calcola che lavorino circa 70 mila assistenti familiari in regola, di cui poco più di 21 mila dall'Europa dell'Est, circa 17 mila dal Centro-Sud America e 12 mila dalle Filippine. In Lombardia, i lavoratori domestici regolari sono in tutto quasi 165 mila, di cui circa il 60% babysitter e il 40% assistenti familiari. 140 mila le persone straniere. 

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