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Economia

I numeri del Jobs Act in Lombardia: 8 su 10 saranno riconfermati

I calcoli dell'associazione dei consulenti del lavoro

I contratti stipulati con il "Jobs Act" nel corso del 2015 dalle imprese lombarde saranno rinnovati all'80%. Lo rivela una ricerca condotta dall'osservatorio sul mercato del lavoro di Ancl Su Lombardia, l'associazione dei consulenti del lavoro. La riforma del "Jobs Act" voluta dal governo di Matteo Renzi ha previsto da un lato ingenti sgravi fiscali per chi assume a tempo indeterminato, e dall'altro l'introduzione (per questo contratto) delle "tutele crescenti" al posto del vecchio articolo 18.

Il contratto a tutele crescenti è stato utilizzato nel 33% dei casi nella grande distribuzione, poi (21%) nel metalmeccanico e (18%) nel turismo. Le figure che hanno maggiormente beneficiato del "Jobs Act" sono gli addetti al commerciale e marketing (35%), poi gli amministrativi (27%) e gli esperti in information tecnology (22%). Negativo il dato riguardante l'apprendistato: ha coinvolto, nel 2015, appena il 6% dei nuovi assunti in Lombardia e il 3% dei nuovi assunti a Milano e provincia. 

In sette casi su dieci gli assunti con le tutele crescenti erano già inquadrati in azienda con contratti a tempo determinato.

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