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Economia

Amsa, approvato il piano 2013: risparmi su raccolta dei rifiuti

Scendono di un milione di euro i "servizi continuativi". Ma il comune deve sopperire con 18 milioni ai mancati contributi governativi

Il piano economico-finanziario dell'Amsa è stato approvato dal consiglio comunale lunedì pomeriggio, con 27 voti a favore e 12 contro. Secondo quanto si legge nel documento contabile, nel 2013 si risparmia qualcosa come un milione di euro sui costi per "servizi continuativi e programmabili", in prevalenza sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti: da 279 milioni si scende a 278.

Più risorse per la pulizia delle strade e delle aree verdi (quasi tre milioni in più). E infine, il comune di Milano dovrà coprire risorse aggiuntive per circa 18 milioni di euro a causa della fine dei contributi governativi cosiddetti "Cip 6", ovvero incentivi alla produzione di energia elettrica fra l'altro attraverso i termovalorizzatori. L'opposizione, con Fabrizio De Pasquale (Pdl), protesta: "L'amministrazione scarica costi in più sul groppone dei milanesi, come i trenta milioni di euro in più con la Tares, dei quali dieci andranno allo Stato e venti al comune".

E per Carlo Monguzzi (Pd), presidente della commissione ambiente, occorre cambiare la Tares: "Così com'è è solo un balzello perché Si basa sui metri quadri dell'abitazione, mentre deve basarsi sull'efficienza della raccolta, a seconda che il cittadino faccia più raccolta differenziata o ne faccia di meno".

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