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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

L'ottica del 1841, la "casa" della pipa, l'arredamento etnico: ecco le nuove botteghe storiche di Milano

Iscritte all'albo 60 nuove botteghe, di cui 7 con oltre cent'anni di attività

Sono sessanta le nuove botteghe storiche di Milano iscritte nell'apposito albo che, ora, ne conta ben 549. I riconoscimenti sono stati conferiti dal sindaco Beppe Sala e dall'assessora alle attività produttive Cristina Tajani in una cerimonia che si è svolta in Sala Alessi a Palazzo Marino insieme ad Alfredo Zini (presidente club imprese storiche di Confcommercio) e Marco Accornero (segretario Unione artigiani della provincia di Milano).

Per essere riconosciuta bottega storica, occorre che l’esercizio sia attivo da almeno 50 anni nel medesimo comparto merceologico, a prescindere da eventuali cambi di titolarità, e che conservi totalmente o in parte i caratteri costruttivi, decorativi e di interesse storico o architettonico.

Tra le sessanta attività, la più antica è l’Ottica Quercetti la cui apertura risale al 1841, con negozio in via San Raffaele. Troviamo poi un nome diventato un’icona per gli amanti della pipa in tutto il mondo, Savinelli di via Orefici (1876). Diventano botteghe storiche due templi del gusto e dell’arte dolciaria: la Pasticceria Sant’Ambroeus (corso Matteotti) che ha incominciato a deliziare i palati dei milanesi nel 1936 e la Pasticceria Martesana (via Cagliero), inaugurata nel 1967. Premiati anche il Bar Quadronno, dal 1964 riconosciuto da tutti come la prima paninoteca aperta fino a tarda ora in città, e il chiosco Giannasi di Porta Romana, che dal 1967 vende il pollo allo spiedo più famoso di Milano.

Anche un negozio etnico

E c'è anche un negozio molto particolare: l'African Oriental Craft di via Confalonieri, all'Isola. Aperto dal 1965, è specializzato in arredamento etnico. Ancora, i ristoranti Bice (via Borgospesso), inaugurato nel 1938, e da Giacomo (via Sottocorno), aperto nel 1958, oltre a numerosi negozi di vicinato (sette panetterie, cinque barbieri, tre negozi di calzature, due macellerie, due negozi di giocattoli, e così via) che quotidianamente contribuiscono ad animare la vita commerciale del capoluogo lombardo in un costante equilibrio tra tradizione e innovazione.

«Premiare le nostre botteghe storiche - ha affermato il sindaco - significa innanzitutto dare un riconoscimento alla piccola imprenditorialità milanese, nata talvolta in tempi difficili, durante la guerra e appena dopo, ma che ha contribuito a rendere questa città, in ogni momento, viva e cordiale e fornita di ogni bene merceologico. A Milano si è sempre trovato di tutto e il merito è di questi negozianti che hanno resistito con il loro carico di storia, di affidabilità e prossimità per cinquanta e più anni. A loro il nostro grazie più sincero».

«Le botteghe storiche - ha spiegato Tajani - sono il simbolo della vivacità commerciale milanese capace di coniugare tradizione e innovazione. Realtà in grado di porsi sempre in sintonia con le nuove esigenze dei cittadini e con le tendenze del mercato senza rinunciare al proprio patrimonio di tradizione e competenza. Attività nate oltre 50 anni fa dall’intuizione di un singolo o da una lunga tradizione familiare che nel corso del tempo sono diventate parte integrante della storia e della vita del quartiere, della città e di ognuno di noi. In questi anni abbiamo posto tra gli obiettivi della nostra azione amministrativa la valorizzazione di queste realtà supportando e promuovendo tante azioni, dalle mostre agli itinerari turistici passando per moderne app utili a far conoscere e apprezzare ai numerosi turisti e ai milanesi, questo nostro grande patrimonio di cultura, conoscenza e sapienza artigiana».

I negozi con più di 100 anni

Se l'età minima è, come si diceva, 50 anni, in realtà alcuni negozi ne hanno molti di più. Come i già citati Ottica Quercetti e Savinelli, rispettivamente aperti dal 1841 e dal 1876. Le altre botteghe con più di 100 anni d'età sono il ristorante La Magolfa nell'omonima via (1892), il negozio di casalinghi Arnaldo Castelli di via Pontaccio (1902), Turci Calzature di piazzale Stazione Genova (1907), la merceria Mariotti di viale dei Mille (1914) e Fortura Giocattoli di via Olmetto (1917).

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