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Affitti concordati, il comune cerca il rilancio e stringe un patto con le agenzie immobiliari

Firmata la convenzione con Tree Real Estate per promuovere il canone concordato di locazione da parte degli agenti immobiliari. A costo zero per Palazzo Marino

Il canone di locazione concordato stenta a decollare a Milano, nonostante il nuovo accordo del 2015 che è andato a sostituire quello vecchio di ben sedici anni: in una città che risente di decine di migliaia di appartamenti sfitti nel mercato privato, evidentemente non è stato (ancora) sufficiente prevedere condizioni di favore non solo per gli inquilini (che vanno a pagare un canone inferiore al mercato) ma anche per i proprietari (per incentivarli).

E così l'agenzia Milano Abitare, agenzia sociale nata dalla collaborazione tra il comune e la Fondazione Welfare Ambrosiano, ha stipulato una convenzione con Tree Real Estate, la società che attualmente controlla i marchi Gabetti, Grimaldi e ProfessioneCasa. Si tratta di una iniziativa unica a livello nazionale. 

Il vantaggio più consistente per i proprietari è lo sgravio fiscale sull'Imu, applicata allo 0,65% anziché allo 0,96%. Inoltre, dal 2014, se si opta per il canone concordato si può accedere ad una cedolare secca ribassata (10%). Secondo i calcoli degli esperti, tutto ciò si traduce in un risparmio fiscale tra il 13 e il 15% per i proprietari. Quanto agli inquilini, pagano un canone inferiore del 20-30% rispetto a quello del libero mercato. La città è stata "suddivisa" in varie zone a seconda del valore immobiliare per stabilire i canoni concordati effettivi. 

Ma per i proprietari c'è anche l'intervento di Milano Abitare, che riconosce una una tantum (fino a duemila euro) e un fondo di garanzia (fino a 18 mesi) in caso di morosità incolpevole.

La convenzione tra il comune e Tree Real Estate (che avrà durata di un anno, senza costi per l'amministrazione) prevede corsi di formazione per i circa 150 consulenti immobiliari del gruppo, in modo che questi poi promuovano la locazione a canone concordato. «Vogliamo una città competitiva anche dal punto di vista immobiliare. Chiediamo ai proprietari di case sfitte di riportarle sul mercato», spiega Gabriele Rabaiotti, assessore alla casa. «Vogliamo favorire nuove opportunità, ampliare l'offerta. Il canone concordato non è carità, significa consentire alle famiglie con redditi medio-bassi oneri sopportabili e nel contempo garantire ai proprietari il legittimo riconoscimento economico», argomenta Romano Guerinoni (Fondazione Welfare). «Crediamo molto nella collaborazione con le istituzioni ed è per questo che abbiamo messo a disposizione i nostri agenti immobiliari», commenta Marco Speretta, amministratore delegato di Tree Real Estate.

E il Sunia-Cgil, uno dei sindacati di inquilini che avevano firmato l'accordo sul canone concordato, plaude all'iniziativa. «Siamo convinti che la convenzione - oltre alla diffusione dei contratti concordati - contribuirà all'applicazione corretta dell'accordo locale», dichiara Stefano Chiappelli, segretario generale di Sunia Milano.

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