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Anche case di privati per l'emergenza abitativa: il contributo del comune di Milano

A disposizione 673 mila euro per i proprietari di immobili che renderanno disponibili gli alloggi per gli sfrattati per un massimo di cinque anni

Il comune di Milano si rivolge ai privati proprietari di immobili che volessero renderli disponibili per locazioni temporanee (da 18 mesi a 5 anni), a favore di nuclei familiari sfrattati o in procinto di sfratto (per morosità incolpevole) con reddito Isee inferiore a 26 mila euro e a cui non sia stato già assegnato un alloggio popolare.

Palazzo Marino erogherà un contributo per un massimo di 18 mesi ai proprietari, a parziale copertura del canone dovuto dagli inquilini, da 200 euro al mese (per mono e bilocali) a 600 euro (per tre o più camere da letto). Questo grazie ad un finanziamento di quasi 673 mila euro stanziato dalla regione Lombardia e destinato ai comuni "ad alta tensione abitativa", per contrastare l'emergenza dovuta all'improvvisa perdita di un alloggio. Il contributo sarà erogato attraverso l'agenzia sociale per la locazione "Milano Abitare". 

Oltre a singoli appartamenti, i privati potranno mettere a disposizione singole camere purché con servizi igienici almeno ogni due nuclei familiari (e al massimo un servizio per ogni sei posti letto) e spazi cucina, anche comuni. Il provvedimento è contenuto in una delibera di giunta che verrà firmata dall'assessore alla casa Gabriele Rabaiotti per aprire un "avviso pubblico" a cui i privati proprietari potranno rispondere.

«E' un provvedimento importante - dichiara Simonetta D'Amico, presidente della commissione casa e lavori pubblici a Palazzo Marino - volto a contrastare l'emergenza abitativa che ha colpito in maniera pesante anche la fascia media della cittadinanza. Una separazione, la perdita di reddito di uno dei familiari, il precariato e la disoccupazione, sono le cause della situazione emergenziale che vivono numerose famiglie che si sono sempre rivolte al mercato privato, che mai avrebbero pensato di essere sotto sfratto e che si trovano a dover presentare domanda per un alloggio popolare. La delibera di Giunta segna il primo passo verso la realizzazione dei cosiddetti alberghi sociali; potranno essere messi a disposizione dai privati non solo unità abitative ma anche strutture recettive con camere e spazi comuni».

«La forza di questo provvedimento consiste anche nel gioco di squadra fra i vari assessorati, casa e politiche sociali», aggiunge Angelica Vasile, presidente della commissione politiche sociali: «Sono fermamente convinta che possiamo fare molto se affrontiamo i problemi della città trasversalmente soprattutto quando si tratta di aiutare le fasce più deboli della popolazione. Milano è la città della solidarietà, e sono certa che anche questa volta saprà mostrare la sua generosità verso i cittadini in difficoltà».

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