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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Jobs Act, impennata di tempi indeterminati a Milano

I dati dell'osservatorio del lavoro della città metropolitana: aumentano le stabilizzazioni di contratti a termine nei primi sei mesi del 2015

Positivi i dati del mercato del lavoro nel territorio della città metropolitana di Milano, nei primi sei mesi del 2015. Si registrano in totale più di 438 mila avviamenti, con un aumento del 10,2% rispetto ai primi sei mesi del 2014. Particolarmente significativo l'aumento nel mese di aprile (+28,5% rispetto ad aprile 2014), mentre solo il mese di giugno ha registrato un calo. Gennaio, con più di 85 mila avviamenti, si conferma il mese "migliore".

Il calo di giugno è determinato dai contratti a tempo determinato, mentre il tempo indeterminato (ormai quello post Jobs Act, a "tutele crescenti") cresce anche a giugno. Da dicembre 2014, comunque, le variazioni del tempo determinato e degli avviamenti complessivi sono sostanzialmente stabili, mentre per i contratti a tutela crescente c'è una vera e propria impennata, dopo una lieve contrazione a fine 2014 per l'attesa della nuova normativa.

In particolare, il tempo indeterminato a tutele crescenti è in aumento di ben il 37,4% nel primo semestre 2015 e, guardando i dati mese per mese, addirittura tocca il 55,4% ad aprile 2015 rispetto ad aprile 2014. 

Ma quanti di questi nuovi tempi indeterminati sono effetto diretto del Jobs Act, dunque trasformazioni di contratti precedentemente a termine? L'osservatorio metropolitano del lavoro ha analizzato in profondità i dati di marzo 2015 (15.331 avviamenti a tempo indeterminato con aumento del 51,5% rispetto a marzo 2014), riscontrando che nel 19% dei casi si è trattato di stabilizzazioni di contratti a termine da parte dello stesso datore di lavoro. A marzo 2014, questo dato si fermava al 13,7% degli avviamenti a tempo determinato.

E questo particolare trend è proseguito nei mesi successivi: a maggio 2015, per esempio, il 25,7% dei nuovi contratti a tempo indeterminato è una stabilizzazione di contratto a termine con lo stesso datore di lavoro, contro appena il 12,6% di maggio 2014.

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