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Martedì, 19 Marzo 2024
Economia

Edicole di sud Milano, si rischia il tracollo finanziario

Dodici ore di lavoro al giorno, fino a un'ottantina a settimana. Sono gli edicolanti di sud Milano, adesso attanagliati dal disagio finanziario. E rischiano la chiusura con gravi disagi, come l'edicola di Melegnano FS

Gli edicolanti del Sud Milano lanciano un SOS! Troppe ore, poche vendite e tanti sacrifici. Si parla sempre infatti di crisi della carta stampata, pensando a riviste e grandi editori, ma nessuno mai si preoccupa di analizzarla dalla parte di chi quei giornali li vende. Gli edicolanti non ne possono più.

“Siamo aperti ogni giorno da contratto 12 ore consecutive per sei giorni, in più dalle 6 alle 13 la domenica, per un totale di 85 ore alla settimana, molto spesso fatte solo da una persona sola perché in due la pagnotta è dura da guadagnare”. Questa è solo una delle lamentele che si sente chiacchierando un po’ con gli edicolanti del Sud Milano. Tra le tante anche il problema delle rese, i cui costi vengono anticipati dagli stessi edicolanti ma che vengono rimborsati dopo mesi e mesi, creando dei problemi finanziari a questi ultimi, che diventano quasi istituti di credito…senza credito.

  Il rischio infatti è quello che da qui alla fine dell’anno chiudano molte edicole della zona  

A farsi carico di questo disagio è il vice Sindaco di Melegnano Enrico Lupini, che insieme ai primi cittadini di San Donato Mario Dompè, San Giuliano Luigia Greco e Peschiera Borromeo Antonio Falletta, ha richiesto e tenuto martedì 27 aprile un incontro presso la Prefettura di Milano per dare voce alla protesta che sta coinvolgendo le rivendite del Sud di Milano. Tale giornata è stata preceduta da una raccolta firme in diversi comuni, fatta allo scopo di coinvolgere le diverse cittadinanze e le amministrazioni, al fine di cercare insieme al Prefetto, ai Sindacati e alla società distributrice di giornali della zona sud Milano una soluzione ai problemi riscontrati, che di fatto strozzano letteralmente i giornalai.

Il rischio infatti è quello che da qui alla fine dell’anno chiudano molte edicole della zona. “A Melegnano qualche giorno fa ha serrato i battenti l’edicola della stazione – ha raccontato Lupini- che vendeva non solo giornali, ma anche biglietti. E’ stato un bel disagio. E poi ricordiamoci che non si tratta di semplici rivendite: le edicole sono centro di ritrovo, di incontro, di raccolta di persone e idee. E hanno una scelta sicuramente più ampia di giornali  rispetto ai supermercati, dove è difficile trovare, per esempio, quelli locali”.

Molti punti vendita da novembre in poi hanno iniziato ad indebitarsi e molti attualmente fanno veramente fatica ad andare avanti. “E’ necessario – ha detto il primo cittadino Mario Dompè -  sostenere queste “microaziende”, fondamentali per il tessuto sociale cittadino”. Lupini però  guarda con aria positiva il futuro: “Sebbene ci sia la crisi, la carta stampata ancora può reggere. E di conseguenza chi lavora per essa. Naturalmente però ognuno deve fare correttamente la sua parte, cominciando da una corretta gestione sia dal punto di vista dei costi di produzione  sia di quelli distributivi”.

 

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