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Economia

Decreto Dignità: 700 lavoratori a rischio nelle partecipate del Comune di Milano

I calcoli dei sindacati e di un consigliere comunale: contratti a termine oltre i 24 mesi in Sea, Milano Ristorazione e Amsa

Sarebbero quasi 700 i lavoratori pubblici a rischio di rinnovo nelle società partecipate del Comune di Milano. Il calcolo è stato effettuato da alcuni sindacati e da Fabrizio De Pasquale, consigliere comunale di Forza Italia e neo capogruppo. Essendo De Pasquale anche presidente della commissione controllo sulle partecipate a Palazzo Marino, l'"azzurro" ha convocato una seduta di commissione per affrontare il problema.

Ma che cosa succede? Spieghiamo. Si tratta anzitutto di lavoratori precari, con contratti a termine, che devono fare i conti con il cosiddetto "Decreto Dignità" varato dal governo in estate, che come è noto riduce a 24 mesi (anziché 36 mesi) la durata massima del contratto a tempo determinato e che la stipula di un contratto "a-causale" possa avvenire per una durata massima di 12 mesi: il contratto può invece essere superiore a 12 mesi soltanto per ragioni sostitutive, esigenze temporanee ed oggettive o esigenze connesse ad "incrementi temporanei", formule che peraltro hanno fatto storcere il naso a non pochi giuristi per via delle difficoltà interpretative in sede giudiziale.

Alcune delle società partecipate hanno naturali picchi di lavoro e questo le spinge ad usufruire di contratti a tempo determinato. Risultato: tra Amsa e Milano Ristorazione, secondo i calcoli dei sindacati, ci sarebbero 280 contratti a rischio, e in Airport Handling (società partecipata da Sea che si occupa dei movimenti terra a Linate e Malpensa) altri 400, secondo quanto calcolato da De Pasquale. Totale: 680 lavoratori, più o meno, a rischio.

I sindacati stessi stanno intavolando trattative coi vertici delle aziende coinvolte con l'obiettivo di frenare la possibile emorragia di lavoratori, ma De Pasquale proverà a far qualcosa anche a livello politico. L'esponente di Forza Italia vorrebbe una deroga "territoriale", perché (spiega) "una città come Milano ha esigenze specifiche legate al turismo, che ha picchi stagionali". Ma vorrebbe anche, dal Comune di Milano, una indicazione specifica alle partecipate affiché non lascino a casa i lavoratori. 

Sarebbero invece salvi i circa 80 lavoratori dell'ufficio anagrafe del Comune con contratto che ha ormai superato i 24 mesi: l'assessore al personale Cristina Tajani ha avuto rassicurazioni dal governo sul fatto che la pubblica amministrazione non è toccata dal decreto.

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