Macchinari, farmaci, moda: ecco i settori che trainano l'export lombardo

E' di 91 miliardi di euro il valore dell'esportazione del manifatturiero lombardo nei primi nove mesi del 2018, per un totale corrispondente di 4 miliardi di prodotti manifatturieri in più rispetto allo stesso periodo del 2017. Lo rende noto la Camera di Commercio di Milano Monza Lodi, su un'elaborazione dell'azienda camerale Promos.

L'export lombardo sul manifatturiero rappresenta il 28% di quello italiano e la destinazione principale è la Germania, a cui seguono Francia e Stati Uniti. Ma la crescita annuale più alta si è avuta verso Cina e India (+21%), Polonia (+18,6%) e Svizzera (+14,6%). Milano, da sola, vale quasi un decimo dell'esportazione manifatturiera italiana ed è prima nel Paese con un valore di più di 30 miliardi, seguita da Torino, Vicenza, Brescia e Bergamo.

L'esportazione lombarda di macchinari vale oltre 18 miliardi di euro ed è il primo dei sotto-settori manifatturieri. I maggiori partner sono Germania, Stati Uniti e Francia ma aumenta l'export verso Polonia, India e Cina. Segue il sotto-settore dei prodotti in metallo, il cui export vale in Lombardia più di 14 miliardi in crescita del 7,5%. 

Con un valore di circa 10 miliardi, il sotto-settore chimico e quello della moda e del tessile si posizionano quasi appaiati (ma il primo è cresciuto di più). Seguono i mezzi di trasporto, gli apparecchi elettrici, quelli in gomma, quelli elettronici, gli alimentari e i farmaceutici. Tra le cifre più curiose o più significative si segnalano l'impennata degli alimentari lombardi in Corea del Sud (+153,2%), del legno lombardo in Australia (+26,4%), dei prodotti farmaceutici lombardi in Cina (+161,5%), dei prodotti tessili in Austria (+21,9%) ed Emirati Arabi (+16,7%), dei mezzi di trasporto in Polonia (+122,7%), di gioielli lombardi verso la Cina (+62,9%) e Qatar (+56,4%).