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Economia

Aiutarono 200 italiani a nascondere 400 milioni in Svizzera: indagati 18 manager bancari

Gli indagati sono dipendenti del gruppo Pkb: perquisizioni alla controllata milanese Cassa Lombarda

La procura di Milano ha indagato 18 manager della banca svizzera Pkb Privatbank, per lo più residenti in Italia, per riciclaggio e frode fiscale. L'inchiesta, condotta dal procuratore di Milano Francesco Greco insieme al pm Elio Ramondini, è nata da verifiche su 198 clienti italiani che, in vari anni, hanno depositato oltre 400 milioni di euro a Lugano probabilmente per nasconderli al Fisco italiano, facendoli "riemergere" con la voluntary disclosure, il procedimento per mettere in regola la propria posizione fiscale.

L'ipotesi della procura è che i manager indagati avessero costituito una rete occulta in Italia per procacciare i clienti e aiutarli a nascondere all'estero il proprio patrimonio evadendo le imposte italiane. Non indifferente il fatto che la Pkb Privatbank, controllando la Cassa Lombarda, abbia una "base" a Milano che potrebbe in qualche modo avere agevolato l'operazione. 

La procura milanese, comunque, conferma di essere sulle tracce anche di altri istituti di credito stranieri. Il gruppo Pkb, fondato a Zurigo nel 1958 come Privat Kredit Bank e diventato Pkb Privatbank nel 1998, trasferendo la sede a Lugano, gestisce oltre 13 miliardi di franchi svizzeri e ha sedi nella Confederazione Elvetica (a Lugano, Bellinzona, Ginevra, Losanna e Zurigo), a Panama e appunto a Milano. 

Perquisizione alla Cassa Lombarda

Gli investigatori della guardia di finanzahanno perquisito la sede milanese di Cassa Lombarda e hanno ascoltato una cinquantina di clienti dell'istituto, prevalentemente imprenditori residenti in provincia di Milano, estranei all'indagine in quanto hanno aderito alla voluntary disclosure. Il gruppo Pkb ha diffuso una nota nella quale afferma di avere preso atto dell'indagine nei confronti suoi e di alcuni dipendenti aggiungendo di avere "sempre operato nel rispetto delle normative vigenti, considerando che da tempo la banca dispone della licenza di Lps in Italia".

Mercoledì la guardia di finanza di Milano ha eseguito perquisizioni nell'istituto. Secondo l'accusa, esisteva una rete di manager dell'istituto che si spostava dalla Svizzera all'Italia per "attirare" professionisti, imprenditori e persone facoltose, convincendoli a portare oltre confine i propri soldi frutto di evasione fiscale. I dipendenti della banca, stando a quanto si è appreso da fonti giudiziarie, sarebbero stati perfettamente consapevoli dell'origine illecita delle somme.

La replica di Pkb

La Pkb tramite una nota afferma di aver preso atto "dell’apertura di un’indagine nei confronti suoi e di alcuni suoi dipendenti" specificando di ritenere di aver "sempre operato nel rispetto delle normative vigenti, considerando che da tempo la Banca dispone della licenza di Lps (libera prestazione di servizi) in Italia". La licenza di Lps consente a un soggetto finanziario non comunitario di operare in un Paese dell'Unione Europea, pur con alcuni vincoli. 

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