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Diffida del Codacons, e Grom toglie la dicitura "gelato artigianale" sul proprio sito

Il gelato di Grom "pur essendo di alta qualità" non "é artigianale": la diffida del Codacons e viene tolta dicitura sul sito

Artigianale? No, non proprio. E Grom, un must delle gelaterie milanesi, ha dovuto togliere dal proprio sito internet la definizione di 'artigianale' in seguito a una diffida del Codacons nei giorni scorsi. Ma i casi di finto gelato artigianale sono molti, più di quanto si possa credere. E questo perché in Italia c'è un 'vulnus' legislativo, nel senso che non esiste, per legge, una distinzione delle varie lavorazioni: artigianale, industriale, semilavorato, ecc. Il confine dunque è labile e c'è chi se ne approfitta a danno dell'ignaro consumatore. La 'battaglia' legale condotta dal Codacons nasce proprio da questa confusione.

Il gelato di Grom, pur essendo un prodotto di alta qualità, realizzato con materie di prima scelta, "non è artigianale per due motivi - spiega all'Adnkronos l'avvocato Enrico Venini, legale del Codacons che ha seguito la vicenda - prima di tutto per le dimensioni dell'azienda, essendo una spa, non è una ditta artigianale. In secondo luogo, fatto ancora più importante, è la stessa caratteristica del gelato: per essere artigianale dovrebbe essere prodotto in loco e dunque fresco, invece l'azienda prepara le miscele in un unico centro produttivo, in provincia di Torino, e da lì viene smistato ovunque, nei rivenditori italiani e all'estero fino a New York, Tokyo, Parigi, Osaka a Malibu".

"Le miscele vengono pastorizzate e congelate - prosegue Venini - ed in seguito, una volta che arrivano nei negozi, si procede al loro scongelamento e alla mantecazione". Sono proprio questi i passaggi ai quali si è appellato il Codacons per contestare il fatto che il brand si fregia impropriamente della dicitura di gelato "artigianale". E non meno sensibile al problema è la Coldiretti, da sempre paladina della genuinità e della naturalità del gelato e di altri prodotti alimentari come dimostra la recentissima battaglia contro la Commissione europea che ha intimato all'Italia di porre fine al divieto (stabilito da una legge del 1974) di utilizzare il latte in polvere per produrre formaggi, latticini e dunque anche yogurt e gelati. "Per il gelato artigianale si dovrebbe usare latte fresco, non in polvere, e frutta fresca - spiega il responsabile qualità di Coldiretti Rolando Manfredini -, ma per legge non è vietato utilizzare aromi, coloranti e additivi. E dunque chi fa il vero gelato artigianale subisce una concorrenza sleale da parte di chi utilizza sostanze chimiche".

La Coldiretti, che stima nell'ultima settimana un aumento del consumo di gelato addirittura del 25%, a causa dell'afa estiva, segnala che sono ormai un centinaio le "agrigelaterie", le fattorie che producono gelato con prodotti a Km zero e lo vendono, per così dire, "dalla stalla alla coppetta" o nei mercati di Campagna Amica, diffusi su tutto il territorio italiano. La maggior parte di esse - spiega la Coldiretti - producono "latte di alta qualità" che in parte trasformano in gelato. Con l'aumento del consumo di gelato sono nate anche molte gelaterie “semi-artigianali”. Si tratta di laboratori dove non si parte dagli ingredienti freschi ma da basi, semilavorati, preparazioni a lunga conservazione. Con piccole aggiunte si possono poi ottenere molti gusti diversi.

Per esempio, può essere difficile, per un piccolo laboratorio, preparare la pasta di gianduia o di noce, e i semilavorati in pasta, se ben fatti, risultano molto vicini al prodotto naturale. Anche alcuni tipi di frutta, per esempio quella di bosco, non sono utilizzati freschi, ma possono essere surgelati. Raramente, per esempio, a livello industriale si utilizza il latte vero, spesso si usa il latte magro in polvere ad altri derivati industriali del latte, come il siero di latte e i grassi oltre a additivi come coloranti, emulsionanti, stabilizzanti, aromi e conservanti.

E, per quanto riguarda la frutta, spesso il gelato viene “rafforzato” sia nell'aroma che nel colore. La legge italiana vieta espressamente i coloranti in alcuni tipi di gelato (al limone, al cioccolato, alla panna, al torrone), mentre il Codice di Autodisciplina dei produttori industriali di gelato permette solo l'uso di quelli naturali (fonte: adnkronos.it).

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