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Economia

Imprese che falliscono: il sostegno di un "pool" di crisi prima che sia troppo tardi

L'organismo verrà attivato dalla camera di commercio

Ogni giorno in Lombardia falliscono sei imprese. Numeri impietosi. Sono circa 1.900 nei primi dieci mesi dell'anno e sono state 2.368 nel 2018. Una percentuale significativa di tutte le imprese fallite in Italia (7.579 nei primi dieci mesi del 2019, oltre 10.500 nel 2018). Anche se il trend è in calo dal 2017, i numeri preoccupano. Anche perché in alcune province i dati sono, invece, in crescita. Tra questi la provincia di Milano, dove nel 2017 sono fallite 1.086 imprese e, nel 2018, sono state 1.093. 

Proprio da Milano parte però, dalla Camera di Commercio, un tentativo di rimedio: entro l'agosto del 2020 sarà attivo un organismo di gestione delle crisi d'impresa, previsto peraltro dalla riforma delle procedure di fallimento. In pratica, l'impresa in potenziale fallimento potrà essere aiutata e sostenuta da un pool di esperti che agiscono in tempo, in modo da evitare (per quanto possibile) la liquidazione. Spesso i fallimenti derivano da debiti che non si riescono più ad assolvere e, così, il pool di esperti potrà tentare una ristrutturazione economico-finanziaria affiancando l'imprenditore in questa fase, difficile e delicata.

Ma come si fa ad intervenire in tempo? Un primo modo è sicuramente la richiesta d'aiuto da parte dello stesso imprenditore o degli organi di controllo dell'impresa. Oppure la situazione di potenziale rischio può essere segnalata dalle strutture pubbliche come l'Agenzia delle Entrate o l'ente di previdenza. A quel punto interviene l'organismo, come una specie di mediatore e insieme di coadiuvatore dell'imprenditore, per cercare di superare una situazione di crisi aziendale. 

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